"The Overseas Journey”, il film di Bobby Jones sui cestisti americani in Europa

Il film di Bobby Jones sugli americani d'Europa
Il giocatore dell'Acea Roma ha prodotto e diretto un interessante docu-film sulla vita degli "emigranti del canestro" come lui

ROMA - Si chiama “Basketball Jones: The Overseas Journey” ed è un docu-film realizzato dall'ala dell'Acea Roma Bobby Jones. Il giocatore della Virtus l'ha presentato in tv su Sportitalia, per ora in Italia si sono visti solo un paio di trailer, a luglio è prevista un'uscita sulla piattaforma Vimeo e successivamente nelle sale.
Il film, di cui Jones è ideatore, produttore e regista, parla della vita dei giocatori di basket americani in Europa, raccontando le storie - non tutte di successo - di tanti ragazzi che sbarcano da noi per inseguire soldi e successo attraverso lo sport, ma non sempre riescono ad adattarsi alle differenze nello stile di vita e di gioco, o a resistere alla lontananza da casa.
A prima vista molto interessante e profondo, il film ha anche uno scopo benefico (Jones è testimonial di Special Olympics e con gli introiti vuole finanziare programmi per ragazzi disagiati a Roma e a Compton, il sobborgo di Los Angeles dove è cresciuto), ma il giocatore ha spiegato che alla base dell'iniziativa c'era soprattutto «Il desiderio di spiegare a chi sta a casa in America, specialmente a tanti ragazzi che sanno giocare ma non hanno un'idea di cosa ci sia dall'altra parte dell'oceano, com'è veramente la vita del giocatore professionista all'estero».

corrieredellosport.it

Mi sembra molto interessante, Bobby ha anche talento da regista!

Il primo screen sugli sputi non promette niente di buono.
Comunque io credo che molti vengano in Europa convinti di spadroneggiare, poi capita che se ne tornano a casa quasi senza aver toccato un pallone... per dire.

I migliori prospetti NCAA che non riescono ad entrare in NBA trovano sicuramente un contratto nei campionati europei più ricchi, e in poco tempo si accorgono che devono comunque farsi il mazzo essendoci un' elevata competitività. Anche se con i contratti annuali e i roster in perpetuo cambiamento forse non ci rendiamo conto di quanti si perdono per strada ed escono dal giro.
C'è un'ulteriore sottobosco di giocatori con minore talento che usciti dal College sbarcano in Paesi non di grande tradizione cestistica, specie nei Balcani. Paghe basse, ambiente ancor più ostico e alta probabilità di fallimento.