Sarà James la matricola dell'anno

Secondo fonti ben informate sarà LeBron James, la matricola dell'anno. Il fenomeno passato direttamente dall'high-school alla Nba, avrebbe superato per una manciata di voti Carmelo Anthony.

James che ha portato i Cavs da 17 a 35 vittorie, ha viaggiato nella stagione a 20.9 punti, 5.9 assist, e 5.5 rimbalzi, diventando la terza matricola dopo Michael Jordan e Oscar Robertson a raggiungere i 20 punti, 5 assist e 5 rimbalzi per serata.

Anthony, ha invece trascinato i Nuggets ai playoff con i seguenti numeri: 21.0 punti, 6.1 rimbalzi e 2.8 assist.

io l'avrei dato a carmelo ma anche se è di lbj non è uno scandalo!

LBJ è molto meglio di CA e può migliorare ancora :sm30:

si che possa migliorare sono d'accordo ma attualmente quello che ha fatto più risultati è melo!

solo perchè i cavs hanno un'allenatore di merda :sm32:

dubito!

semplicemente perche melo questanno ha fatto un miracolo playoff all ovest! inimmaginabile!

dai spe lo sai anche tu che come giocatori se gli confronti james è molto superiore

si ne sono convinto james è più forte ma in questo finale melo ha fatto vedere una cosa che pochi giocatori anno la decisività! e quindi lo darei a lui!

ognuno ha le sue idee..:bla-bla:

si ma le mie sono giuste :devil:

vai a cagare :spenna: :fuck:

Subito! :spenna: :sm32:

bravo dopo ti darò il biscotino :devil:

'azie!:fuck:

prego ringo :sm32:

:spenna:

bravo :sm31: :IVE:

James batte il rivale Anthony nella corsa al premio di rookie dell'anno. E nella prima stagione da pro si sono messi in luce anche Wade, Hinrich, Bosh...

NEW YORK, 20 aprile 2004 - Il gioco che ha coinvolto tutta l'America in questi giorni si è concluso: la domanda "Chi vincerà, tra LeBron James o Carmelo Anthony, il premio di rookie dell'anno Nba?" ha finalmente una risposta. Si è andati avanti per parecchi giorni in un'altalena di previsioni, ognuna giustificate da statistiche, numeri e opinioni.

Dev'essere LeBron James, l'unica matricola insieme a Oscar Robertson e Michael Jordan ad avere almeno 20 punti, 5 assist e 5 rimbalzi di media al primo anno nella lega (per l'esattezza: 20.9 punti, 5.9 assist, 5.5 rimbalzi); no, dev'essere Carmelo Anthony, perché ha trascinato i suoi Denver Nuggets ai playoff, impresa non riuscita alla stella di Cleveland. "King" James, perché è la cosa più vicina a Michael Jordan che la lega abbia mai visto; Anthony, perché i suoi Nuggets hanno vinto ben 26 gare in più dell'anno scorso (da 17, esattamente come i Cavs, fino a 43). LeBron, perché è un giocatore di squadra più forte, uno che innalza il livello dei suoi compagni; "Melo", perché le sue cifre e quelle della sua squadra sono state ottenute nella Western Conference, molto più forte della Eastern. Ancora: James, perché attorno a sé aveva meno talento in squadra; Anthony, perché anche un sondaggio condotto tra i tifosi su nba.com gli ha assegnato il 64% dei consensi contro il 33% di LeBron. In tanti, uno per tutti il general manager di Washington Ernie Grunfeld, hanno provato a mettere d'accordo le due fazioni con una salomonica soluzione, già occorsa tre volte in passato nella storia della Nba: le due super-matricole dovrebbero spartirsi equamente il premio, come successo l'ultima volta nel 1999-2000 con Elton Brand e Steve Francis.

Invece no. Invece, alla fine, l'ha spuntata LeBron James, l'ex liceale sulle cui spalle si sono create aspettative mai viste prima per un atleta così giovane. Il numero 23 di Cleveland, primo "Cav" ha ricevere tale premio, ha vinto totalizzando un totale di 508 punti (con 78 indicazioni per il primo posto) contro i 430 di Carmelo Anthony (40 primi posti).
Preso nota di una decisione che è comunque destinata a far discutere, resta da osservare l'ottimo livello di una classe di matricole che va ben oltre la coppia magica 'Bron-'Melo. Al terzo posto della classifica, infatti, si è piazzato quel Dwyane Wade (117 punti) che non solo ha contribuito a riportare i Miami Heat ai playoff, ma che si è anche concesso il lusso di decidere con un canestro allo scadere la sua prima partita di postseason della carriera, dando agli Heat il momentaneo vantaggio nella serie contro gli Hornets. Ma le note positive per il futuro della Nba non finiscono qui: Kirch Hinrich a Chicago e Chris Bosh a Toronto sono state due gradevolissime sorprese in squadre segnate da annate negative (quella dei Bulls soprattutto).
Anche Dallas non può che essere contenta delle novità inserite nel proprio roster: Josh Howard, ultima scelta del primo giro, ha un ruolo di discreta importanza nella rotazione di coach Nelson, mentre i playoff hanno visto Marquis Daniels (neppure scelto agli ultimi draft) partire in quintetto per i Mavs, cavandosela egregiamente. Due playmaker (T.J. Ford a Miwaukee e Leandrinho Barbosa a Phoenix) sono i titolari del ruolo nelle rispettive squadre, mentre segnali positivi sono arrivati anche da Chris Kaman ai Clippers, Boris Diaw ai Warriors, Kyle Korver ai Sixers, Luke Walton ai Lakers e dalla coppia di debuttanti dei Wizards, Jarvis Hayes e Steve Blake. Non solo LeBron e Carmelo, quindi, anche se di James e Anthony sentiremo parlare molto nel prossimo decennio.

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:devil: :devil: :devil: :devil: :devil:

:megaf: puttana

:megaf: Fighetta!

:spenna: = culo :devil: