Nba, il trionfo dei ferrivecchi

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Walker - Lugo
00giovedì 22 giugno 2006 09:45
Nba, il trionfo dei ferrivecchi



Titolo a Miami. Il coach: «Li ho scelti perché erano degli sconfitti»

- Corriere della Sera -

Il 3 ottobre del 2000 Alonzo Mourning è un uomo morto: coi reni ridotti a colabrodo, gli dicono che col basket ha chiuso. Un cugino gli dona un rene per il trapianto. Febbraio 2005: Gary Payton, guardia con 19 anni di esperienza sulle spalle, soprannominato «il guanto» per le sue qualità difensive, è scaricato dagli Atlanta Hawks come un relitto. Il guanto è consunto e a 37 anni, con due finali giocate e perse, il ritiro pare la scelta più logica.
Aprile 2005: Antoine Walker, anni 30, è disoccupato. Lo chiamano il «bombarolo» perché se ne frega di tutto e di tutti: lui tira, possibilmente da tre punti. Una volta lo fece 11 volte di fila quando giocava con Boston. Punti segnati? Zero. Un’ala che non vola più, spesso inquartato da troppi hamburger.
Luglio 2005: Jason Chandler Williams, anni 31, è coinvolto nel più grande trasferimento nella storia della Nba: 13 giocatori cambiano squadra. Lui è aggiunto per ultimo al pacco della spesa, dono extra, tutto compreso. Il ragazzo ha un talento da strada senza precedenti, si fa chiamare «White Chocolate» per le sue movenze da nero, ma la Nba non è il parchetto dietro casa. Infatti è il leader delle palle perse: per molti coach è lui una causa persa.
I quattro profili cui sopra appartengono a quattro giocatori che l’altra notte, a Dallas, hanno contribuito in modo decisivo alla vittoria del titolo Nba, il primo della sua storia, dei Miami Heat. Che, come si capirà, non è un successo qualsiasi, perché è un successo ottenuto contro la logica di uno sport che produce una scienza esatta: i Dallas Mavericks, una squadra giovane, energetica, con trazione germanica (il talento tedesco Dirk Nowitzki), avrebbe dovuto distruggere i rivali, e quasi ci erano riusciti, visto che si erano portati sul 2-0 nella serie al meglio delle sette partite. Non solo: 2-0 e 11 punti di vantaggio con 6 minuti da giocare in gara tre. Nella storia della Nba soltanto due volte una squadra sotto 0-2 aveva vinto il titolo. Miami ha compiuto la terza impresa, vincendo in modo scioccante quattro partite di fila, grazie a una dozzina di quasi ferrivecchi più un campione formidabile, Dwyane Wade, un ventiquattrenne di Chicago che è la cosa più vicina a Michael Jordan che si sia vista da queste parti.
In questo panorama non poteva mancare la figura eroica e vagamente cinematografica del coach: dell’allenatore con un principio di vecchiaia nello sguardo che vinse 4 titoli quando era giovane e irresistibile (Los Angeles Lakers, Magic, Kareem eccetera), ma che da 18 anni vaga per la Nba come un rabdomante malinconico che ha perso la vena giusta: Pat Riley. Quando decise di tornare in panchina, dopo quasi due anni di vita da presidente, a Miami lo chiamarono egocentrico. Scrissero: si scava la fossa da solo. Quando solleva il trofeo dice: «Ho scelto questi uomini perché come me sanno che cosa vuol dire sentirsi sconfitti, abbandonati: perché come me posseggono un desiderio di rivalsa senza limiti. Quando ci danno per spacciati, vengono fuori le qualità umane che ti fanno emergere». Tra i suoi molti meriti c’è quello di aver convinto Shaquille O’Neal a crederci. Già, lo Shaquille scaricato dai Lakers due anni fa in quanto grasso e ormai in data di scadenza. Puntarono su Kobe Bryant, l’ex amico. E manco fecero i playoff. Shaq arrivò in Florida e disse: «Non sono venuto per andare in spiaggia, sono venuto per vincere». Uomo di parola. Dice: «È la migliore squadra in cui abbia giocato. Dwyane Wade è un giocatore formidabile e un uomo splendido (Kobe, hai sentito? ndr ). Umile, responsabile, pieno di talento. Ma vinciamo perché siamo sinceramente amici». Prima di ogni partita Shaquille, Pat, Dwyane e tutti gli altri scoperchiano una cesta enorme che tengono nello spogliatoio: l’hanno riempita di foto dei loro familiari, bigliettini di tifosi, frasi trascritte da libri «motivazionali» e articoli di giornali che li sbeffeggiano. Niente tattiche. Solo pochi minuti di raccoglimento attorno a quella sorta di tempio. Sono i campioni del mondo. Con tutto il rispetto per Dallas, è una buona cosa.

Riccardo Romani

The Balrog
00giovedì 22 giugno 2006 10:47
Come ero felice x Ben Wallace,ora lo sono 10 volte tanto x Mourning...
Che bello quando vincono i giocatori di cuore.

E quei 2 cessi senza speranze di Williams e Walker,mi hanno stupito:come Rasheed 2 anni fa,hanno saputo riciclarsi in ruoli da comprimari e inserirsi in un sistema di squadra.Bravi.
Certo che se poi Haslem si scopre uno dei primi 5 difensori NBA e girano pure Posey e Payton,l'equazione non era difficilissima...
mattew88
00giovedì 22 giugno 2006 10:51
Walker non ha giocato una grande serie, avrà sbagliato una cinquantina di tiri con metri e metri di spazio.
Cmq chiamarli ferrivecchi non mi sembra molto rispettoso.
nevermind80
00giovedì 22 giugno 2006 13:16
Re:

Scritto da: The Balrog 22/06/2006 10.47
Come ero felice x Ben Wallace,ora lo sono 10 volte tanto x Mourning...
Che bello quando vincono i giocatori di cuore.

E quei 2 cessi senza speranze di Williams e Walker,mi hanno stupito:come Rasheed 2 anni fa,hanno saputo riciclarsi in ruoli da comprimari e inserirsi in un sistema di squadra.Bravi.
Certo che se poi Haslem si scopre uno dei primi 5 difensori NBA e girano pure Posey e Payton,l'equazione non era difficilissima...


Ecco il francesismo!!!
NBA619
00giovedì 22 giugno 2006 14:31
Bello articolo
Davide
00giovedì 22 giugno 2006 15:30
Io tifavo per Dallas, però questo articolo mi ha quasi fatto commuovere. [SM=x49432]
!LULLABY!
00giovedì 22 giugno 2006 16:07
«Ho scelto questi uomini perché come me sanno che cosa vuol dire sentirsi sconfitti, abbandonati: perché come me posseggono un desiderio di rivalsa senza limiti. Quando ci danno per spacciati, vengono fuori le qualità umane che ti fanno emergere».



bellissimo... [SM=x49442]
Davide
00giovedì 22 giugno 2006 16:11
L'effetto è lo stesso del pepe nel culo.
Walker - Lugo
00giovedì 22 giugno 2006 16:17
Re:

Scritto da: Walker - Lugo 22/06/2006 9.45

Walker, . Un’ala che non vola più, spesso inquartato da troppi hamburger.



mi hanno scoperto [SM=x49446]
!LULLABY!
00giovedì 22 giugno 2006 16:24
[SM=x49446] come puoi pensare di passare inosservato! [SM=g27829] [SM=x49397]
The Balrog
00giovedì 22 giugno 2006 18:07
Re: Re:

Scritto da: nevermind80 22/06/2006 13.16

Ecco il francesismo!!!


Beh c'è poco da dire...
quando Sacramento ha dato le chiavi della squadra a Williams,si vedeva 1 alley oop meraviglioso e 15 palle perse...
Idem con Walker:quando era il leader della squadra,faceva tutto lui,quadruple doppie...si...ma Boston era una cosa inguardabile.
Da secondi violini invece si son dimostrati eccellenti.Anche senza fare cose mirabolanti.
ChiMiHaZaffatoLeTappine
00giovedì 22 giugno 2006 21:40
Mourning è stato veramente fenomenale, non tanto x i numeri, ma per tutta la carica ke riesce ad imprimire alla squadra con la sua grinta, poi vabbè, in difesa è un muro.
Walker è stato utile col suo tiro anke se non è mai una costante
J Will ha giocato bene senza strafare, è un grande talento con il vizio delle minkiate, l'esperienza di un titolo non può ke fargli bene
Payton si è visto di come possa tornare utile nelle situazioni calde (nn parliamo della sua testa di cazzo ke è meglio)
Haslem sè scoperto come una grandissima ala forte
Shaq è tornato quasi del tutto ad essere il dominatore sottocanestro degli anni 90
Posey ha dato un po' di difesa agli Heat
Wade è quello ke fa girare la squadra, è quello a cui passare la palla quando nn si sa cosa fare, è quella ke segna quando bisogna segnare e ha 24 anni [SM=g27829]
SteveH
00giovedì 22 giugno 2006 22:10
C'è una cosa che non condivido nell'articolo: O'Neal scaricato dai Lakers per puntare su Kobe. Non mi sembra si possa considerare esatto: nessuno si priverebbe di Shaq per motivi tecnici: rimane comunque il centro più dominante. I motivi erano altri.

Sempre su O'Neal: anche nel 2000 e 2001 sembrava il grande amico di Kobe, poi sappiamo come è andata. Anche se Wade ha comunque un altro stile e simpatia, ovvio.

Cosa dire su Mourning: commovente, anche se non è giusto considerarlo un ferro vecchio in cerca di riscatto è improprio. Nella vita penso abbia ottenuto già tanto a riassaporare le sfide di alcuni anni fa. Ora credo sia al settimo cielo...
Last ride powerbomb
00giovedì 22 giugno 2006 22:16
wade ha lasciato intendere la sua potenziale onnipotenza su un campo da basket...onnipotenza che non ho visto mai in un bryant e nemmeno in lbj...solo in un altro e nn credo ci sia bisogno di nominarlo...
ki ha visto gara 6 non può essere che rimasto impressionato dal fatto che quando si prendeva un pò di pausa dalla si prendeva dieci punti...poi ricominciava lui...
mi hanno sempre detto che in attacco nn si fa mai vincere una squadra da soli...nella normalità...non di certo nel nostro caso...
se poi ad un wade così ci metti posey, che si è rivelato miglior difensore della lega in quanto unico al mondo capace di marcare nowitzki(l'ultimo è stato de pol a stoccolma),haslem che ne fa 17, mourning che da 5 stoppate.
Unica nota negativa:La faccia di walker sul fallo e canestro del III quarti:ORRIBILE [SM=g27828]
nevermind80
00venerdì 23 giugno 2006 12:53
Re:

Scritto da: SteveH 22/06/2006 22.10
C'è una cosa che non condivido nell'articolo: O'Neal scaricato dai Lakers per puntare su Kobe. Non mi sembra si possa considerare esatto: nessuno si priverebbe di Shaq per motivi tecnici: rimane comunque il centro più dominante. I motivi erano altri.

Sempre su O'Neal: anche nel 2000 e 2001 sembrava il grande amico di Kobe, poi sappiamo come è andata. Anche se Wade ha comunque un altro stile e simpatia, ovvio.

Cosa dire su Mourning: commovente, anche se non è giusto considerarlo un ferro vecchio in cerca di riscatto è improprio. Nella vita penso abbia ottenuto già tanto a riassaporare le sfide di alcuni anni fa. Ora credo sia al settimo cielo...



Invece è così. Non perchè Shaq non fosse il centro dominante. Ma vista la situazione non certo idilliaca tra i due, andava fatta una scelta. Ed i Lakers hanno scelto Kobe...Ai posteri l'ardua sentenza!!!
cirlo
00venerdì 23 giugno 2006 13:20
Bellissimo articolo, veramente.
Pino Pom
00venerdì 23 giugno 2006 16:01
Re:

Scritto da: ChiMiHaZaffatoLeTappine 22/06/2006 21.40
...
Shaq è tornato quasi del tutto ad essere il dominatore sottocanestro degli anni 90
...



ecco, specifichiamo bene: quasi.
Pino Pom
00venerdì 23 giugno 2006 16:02
Re:

Scritto da: Last ride powerbomb 22/06/2006 22.16
wade ha lasciato intendere la sua potenziale onnipotenza su un campo da basket...onnipotenza che non ho visto mai in un bryant e nemmeno in lbj...solo in un altro e nn credo ci sia bisogno di nominarlo...
ki ha visto gara 6 non può essere che rimasto impressionato dal fatto che quando si prendeva un pò di pausa dalla si prendeva dieci punti...poi ricominciava lui...
mi hanno sempre detto che in attacco nn si fa mai vincere una squadra da soli...nella normalità...non di certo nel nostro caso...
se poi ad un wade così ci metti posey, che si è rivelato miglior difensore della lega in quanto unico al mondo capace di marcare nowitzki(l'ultimo è stato de pol a stoccolma),haslem che ne fa 17, mourning che da 5 stoppate.
Unica nota negativa:La faccia di walker sul fallo e canestro del III quarti:ORRIBILE [SM=g27828]



Meglio non provarci oggi... [SM=g27827]:
p@r
00venerdì 23 giugno 2006 16:23
oggi ho visto Wade al David Letterman Show...che idolo!
c1cos
00venerdì 23 giugno 2006 18:26
Re:

Scritto da: Last ride powerbomb 22/06/2006 22.16
:La faccia di walker sul fallo e canestro del III quarto:ORRIBILE [SM=g27828]


Idilliaca!
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