Ho capito come mai gli stadi sono vuoti...

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stemack
00giovedì 26 aprile 2012 13:49
...ci ho messo un po' ma...ci sono arrivato

ATTENZIONE



La partita che hai scelto è soggetta alla limitazione del controllo delle autorità.
Per accedere allo stadio è necessario che l'utilizzatore del biglietto sia in possesso della Tessera del tifoso.

Vuoi continuare?



cioè per andare una volta ogni due anni allo stadio (e per vedere una pericolosissima Inter Cesena) devo fare la tessera del tifoso?

ma che si inculino!!!!
DeMario Austin
00giovedì 26 aprile 2012 14:06
Aggiungi l'insistenza della pubblicità delle pay tv e fai 2+2....
the fire bug
00giovedì 26 aprile 2012 14:14
ste, nulla contro di te, ma io quando vedo thread come questi godicchio sempre un bel po'



Prima vennero per i comunisti e io non alzai la voce perché non ero un comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici e io non alzai la voce perché non ero un socialdemocratico.
Poi vennero per i sindacalisti e io non alzai la voce perché non ero un sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei e io non alzai la voce perché non ero un ebreo.
Poi vennero per me e allora non era rimasto nessuno ad alzare la voce per me


P.S.
Un'altra cosa che mi fa godicchiare sono le vesti stracciate per l'annullamento della (comoda) trasferta di Biella. Quando però annullarono quella di Caserta, non una parola s'alzò da parte dei padri fondatori del comitato per la lotta alle libertà violate.
SteveH
00giovedì 26 aprile 2012 14:44
non vedo la foto [SM=g27828]
Comunque il discorso è una questione tipicamente italiana: quando espongono il problema gli ultras nessuno gli dà peso, in quanto sembra che la tessera serve "contro i delinquenti" senza pensare che è una legge che penalizza la parte sana del movimento (oltre che i tifosi "occasionali"). In compenso i delinquenti continuano a fare ciò che vogliono, vedi Genoa.

Finchè non ci capiti e ti accorgi "sulla tua pelle" dell'idiozia ipocrita della tessera (schedatura" del tifoso.
the fire bug
00giovedì 26 aprile 2012 15:54
Posso anche essere d'accordo sul discorso in linea generale ma io di delinquenziale a Genova non ci ho visto proprio niente, anzi.
stemack
00venerdì 27 aprile 2012 13:36
in effetti non ci avevo mai pensato in questo senso, pur ritenendola comunque una cavolata a prescindere
the fire bug
00venerdì 27 aprile 2012 15:19
stemack, 27/04/2012 13.36:

in effetti non ci avevo mai pensato in questo senso



È comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta.
hogfan
00domenica 3 giugno 2012 17:44
Re:
the fire bug, 26/04/2012 15.54:

Posso anche essere d'accordo sul discorso in linea generale ma io di delinquenziale a Genova non ci ho visto proprio niente, anzi.




"Sul derby di Genova stiamo approfondendo il discorso. Non vi dico altro...". La frase del pm Di Martino spazza via ogni dubbio: c'è un fronte aperto e parallelo all'inchiesta che lo scorso lunedì ha portato all'arresto anche di Mauri e Milanetto. Un fronte che potrebbe riservare sorprese e "sviluppi improvvisi", come li ha definiti il gip Salvini. Un fronte che vede le combine e le scommesse clandestine sullo sfondo di una città (Genova) sotto scacco come non mai. Traffico di droga, prostituzione, reati da stadio, estorsioni e truffe. E il calcio non è immune dal marcio. Sembra impossibile, ma è la fotografia scattata dai rapporti della Questura di Alessandria.
GLI INTRECCI — La criminalità impera grazie a una saldatura singolare: convivono la mafia nissena (il clan Fiandaca) e la 'ndrangheta calabrese (la famiglie Cangemi e Belcastro). Entrambe hanno allungato i tentacoli nella mala che governa la zona del basso piemontese, entrambe utilizzano la manovalanza extracomunitaria: spregiudicata e pronta a tutto. Il loro referente è Safet Altic, bodyguard ed esattore per il clan Fiandaca, conosciuto dalle forze dell'ordine per la sua violenza spietata. Una "fama" rimasta intatta, nonostante il bosniaco dimori da mesi nel carcere di Marassi per un traffico internazionale di stupefacenti. Tutti questi soggetti in teoria con il calcio non dovrebbero avere nulla a che fare. E invece le indagini degli ultimi mesi stanno dimostrando il contrario. Su questo aspetto si sta concentrando la Procura di Cremona (al lavoro anche ieri), con l'aiuto dei colleghi di Alessandria e di Genova. L'ipotesi è inquietante: Altic era dietro a un giro di truffe e scommesse illegali. E aveva anche il potere di condizionare le partite. In più c'è la questione ultrà: la sospensione della gara con il Siena, con la Digos quasi inerme di fronte allo scempio, dà la misura della percezione di "potere" che avevano queste persone. Forse perché coperte proprio da Altic e dai referenti mafiosi. Un potere ben conosciuto dai giocatori, spaventati e asserviti al tempo stesso.
IL RUOLO DI SCULLI — Tutti tranne uno: Beppe Sculli, issato allo status di eroe per aver "convinto" i tifosi a desistere dalla richiesta di far togliere le maglie ai compagni. Persino lodato in diretta tv dal presidente della Federcalcio. Peccato che non un omonimo, ma lo stesso Sculli dopo poche ore era al telefono con gli ultrà (prima Cobretti e poi Leopizzi), ringraziandoli e sparando a zero sulla squadra ("se volete rompergli il culo, vi apro io le porte"). Lo stesso Sculli che chiama "fratello" Altic, lo guida al telefono nelle strade di Milano (fino a via Montenapoleone) per incontrare una persona di fiducia e la sera stessa lo manda da Kaladze, "pronto a versargli 50 mila euro" per l'acquisto di "porte". Lo stesso Sculli che ad Altic presta sovente la sua Audi RS6 da 650 cavalli, gli parla di soldi per "l'assicurazione", per comprare "orologi", oppure si diverte al telefono sparlando di Luca Toni e pianificando quella che sembra un'estorsione. Un binomio che per gli inquirenti avrebbe trovato sbocco naturale anche nel calcioscommesse.
SVILUPPI — Tutta la documentazione ora è nelle mani di Cremona: da settimane sono in corso accertamenti e nuove indagini. Se le convinzioni sono giuste, presto ci saranno novità. Ecco perché si sta scandagliando ogni pista, valutando le tante intercettazioni, ricostruendo gli spostamenti dei protagonisti. Compresi i calciatori che avevano spesso a che fare con i sorvegliati speciali. Milanetto, ad esempio, incontra proprio Altic giovedì 12 maggio (due giorni prima della chiacchierata Lazio-Genoa: clicca qui per le foto) davanti all'American bar Groove. La stessa sera il bosniaco va a Milano da Kaladze, come detto. Ci sono troppe strane coincidenze per non creare sospetti. Anzi, la convinzione degli investigatori è che a Genova sia accaduto qualcosa di diverso rispetto al resto dell'inchiesta. Qualcosa che poteva condizionare benissimo una gara di calcio senza "l'aiuto" degli Zingari. Qualcosa che porta Criscito a considerare "normale" incontrare quelli che lui definisce "tifosi" per dare spiegazioni su una partita. Peccato che di sport in questa brutta storia non ci sia la minima traccia.

gazzetta.it
the fire bug
00domenica 3 giugno 2012 18:30
E tutto questo coll'atteggiamento di richiedere le maglie indietro, visto come stavano giocando questi contro il Siena, che c'entra? Anche la curva di una nota squadra milanese non è immune (ahahahah) a qualche (ahahahahahah) infiltrazione ndraghetista. Sta di fatto che la mossa del mancato saluto a Maldini continuo a vederla con favore, visto come si è SEMPRE comportato con i suoi tifosi (che fossero singoli, club o tifo organizzato). Non è che ogni atteggiamento di un delinquente, è delinquenziale per osmosi. Anche il Mostro di Firenze l'avrà detto "Buongiorno" a qualcuno, qualche volta.

P.S.
Ma tu per quale motivo pensi che il casino di Genova dell'anno scorso riuscì così bene? Pensi che sia possibile fare un numero del genere senza un supporto logistico in loco? No così, per dire.
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