Ciao rici, prima di tutto io credo che la tua università sia una delle migliori e più prestigiose d'Italia: mi piace com'è strutturata, se ne parla bene, è di una delle città più importanti del mondo e per un periodo molto breve ho quasi solleticato il pensiero di iscrivermi a una specialistica psicologica/criminologica proprio a Torino, poi ho desistito per una questione di comodità e di soldi.
Detto questo, io penso che ogni ateneo abbia le sue pecche e in proposito ti voglio raccontare una storia divertente che mi è capitata a giugno.
Ancora prima, a dicembre, un po' preso dalla curiosità di "vedere com'era un'altra università" e dal furore penalista mi iscrivo a Capodanno a un corso FAD in criminologia con esame in una sede a scelta ad aprile o a giugno.
Devo saltare aprile perché nel frattempo il caro diritto internazionale mi fa perdere il colpo, nel frattempo cambia la modalità: da esame a crocette (30) a tesina di almeno 15 pagine su un argomento a scelta del programma. Sembra una sciocchezza e mi dico: "Ottimo!".
Le lezioni sono strutturate benino: c'è il generale Garofano che parla del caso Bilancia, della scena del crimine, del first responder, ecc... però a un certo punto mi trovo delle lezioni e delle dispense su un caso clinico di una donna morta durante un'operazione... e mi rendo conto che il corso è composto da materiale riciclato da alcuni loro master.
E vabbè... per 400 € e un titolo di alta formazione uno ci passa sopra.
Passa anche il tempo e piano piano butto giù il mio project work, intanto arriva giugno e sono già d'accordo con la docente (che poi si rivelerà essere una tutor assolutamente non abilitata all'insegnamento) di trovarci a Roma in un giorno preciso di giugno... e qui inizia il circo dopo un viaggio sfiancante.
La sede è in un edificio molto fatiscente anche se centralissimo. Si trova al secondo piano ed è di uno scarsume da paura: appena entrati disorganizzazione e casino regnano sovrani... non si capisce dove finisce l'aula magna, l'entrata e dove iniziano la reception e le altre stanze... in pratica tutte le porte sono aperte (addirittura spesso non ci sono porte ma solo séparé) e si pestano tutti i piedi a vicenda. A un certo punto eravamo tutti in piedi come pinchi e occupavamo interamente la sede, non so se mi spiego... una cosa tremenda.
Ti basti pensare che la relatrice mi aveva dato appuntamento quel giorno... ed era rimasta nella città dell'università!!!
Mentre aspetto che fra di loro trovino una soluzione (alla fine ho dovuto telefonare io alla sede centrale e metterli in contatto con Roma
) ho incrociato tantissime ragazze che facevano un master presumibilmente per infermieri.
A questo punto ti chiederai come fanno i master questi qui.
Entrano tutti in una stanza, compilano un esame a crocette, le segretarie correggono e track, sei masterizzato!
Almeno voglio sperare che fossero master e non esami veri e propri di corsi di laurea! Comunque una roba indegna.
A un certo punto decidono che posso essere esaminato dall'unica commissione che è presente lì: il professore di pedagogia!!!
Molto tignoso, mi tiene mezz'ora fermandomi spesso e facendo delle affermazioni sbagliate che non gli competono, in più insiste per avere la mia matricola (ma quale matricola?
); alla fine mi fa: "Sarebbe un 27, ma ti do un 28 di incoraggiamento"... follia allo stato puro, anche perché l'esposizione era perfetta.
Durante la mia discussione, fatta in una specie di aula all'"aperto", continuava ad affacciarsi gente.
Posso riassumere quest'esperienza con due parole: imbarazzo totale.
Pensi che sia finita qui? Assolutamente no!
A questo punto ho fatto la discussione ridicola tipo laurea... voglio il mio cxxxo di attestato di alta formazione dell'università...
... no! Non si riescono a contattare! Serve la PEC!
Contatto la segreteria con la PEC dopo averla comprata... non rispondono!
Alla fine sai come ho ottenuto risposta? Tramite il gestore della fan page su Facebook, in pratica minacciandolo implicitamente di rendere la cosa pubblica fra i loro iscritti.
Poco dopo mi contatta una segretaria che mi fa: "Deve fare richiesta fra un mese e mezzo circa"... a tutt'oggi di loro e del loro attestato non si sa assolutamente nulla.
Ecco, questa è una delle università private più in espansione al sud (che vi pregherei di non nominare a causa degli spider di Google) che ha appena aperto due sedi d'esami da mille e una notte a Milano e a Trani e che si trova pure a Torino in un palazzo nobiliare settecentesco.
Per quanto riguarda la mia esperienza alla statale, posso dire che Verona è tremenda,
non solo per la difficoltà che ci può stare, ma anche per come viene trattato lo studente.
La mia attuale università ha un'organizzazione accettabile, anche se alcuni programmi non sono aggiornati dal 2004 e puoi capire che con le riforme non è proprio il massimo... in più ha delle regole un po' assurde per quanto riguarda la tempistica della tesi che bloccano gli studenti anche per svariati mesi, problema di cui ho già parlato al Rettore.
Le cose non migliorano in Cattolica, università della mia ragazza che è la privata più grande d'Europa... un bordello fra professori fuori di melone e disorganizzazione della segreteria, comunque c'è di peggio.
Insomma, il mondo universitario è una giungla proprio perché è l'anticamera del lavoro (almeno dovrebbe essere così, poi sappiamo che la realtà è diversa): è dura... e nessuno ti fa sconti, ma per quanto mi riguarda è un'avventura bellissima che consiglio sempre a tutti.