Belinelli

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the fire bug
00lunedì 16 giugno 2014 15:21
Lo apro qui perché tanto l'NBA non c'entra nulla, poteva vincere anche il campionato intergalattico e sarebbe stato lo stesso. Anzi, per quanto mi riguarda, mi interessava così tanto del contesto che mancava poco che mi addormentassi quando non era in campo.

Il commento più bello e più vero che ho letto oggi


La cosa più sorprendente è stata la sua forza mentale.
Era impensabile non solo per lui, ma per un italiano in generale, che potesse fare cosi tanta fatica, tanta panchina, tanto garbage time ed arrivare ad essere sempre pronto, con l'atteggiamento giusto in ogni situazione.
Ha avuto l'atteggiamento da "nero" cresciuto nel Bronx, non da bolognese cresciuto nella bambagia.



www.sportando.com/it/usa/nba/122967/belinelli-tutta-la-gioia-e-la-commozione-dopo-la-vittoria-della-...

E' una di quelle storie di sport, e di vita, in cui solitamente i protagonisti sono americani (hard work, pays off), stavolta tocca a lui.
SteveH
00lunedì 16 giugno 2014 15:37
Dedicato a tutti quelli che...

BW81
00lunedì 16 giugno 2014 15:52
Il commento riportato dal Fire mi pare un pò eccessivo, anche perchè senza muoverci da SA, la storia di Green mi pare già più interessante...
Comunque, vediamo se sta cosa aiuta un pò il movimento basket.
the fire bug
00lunedì 16 giugno 2014 16:04
Infatti lo sport USA è pieno di queste storie - l'ho anche scritto, eh! Leggere...
Anche per il semplice fatto che lo sport è lo specchio della società, o della vita fate vobis, e la società statunitense è quella del sogno americano, che è basato proprio su hard work, pays off con tutto quello che comporta (tenacia, fatica, coraggio, ecc). La sua specificità è l'essere italiano.
Lui è una persona abbastanza fragile, non c'era bisogno del video per capirlo, è stato per anni il meno pubblicizzato dei tre italiani, eppure non ha mollato un cazzo, a differenza di molti altri europei - Rudy, Rodriguez and so on, senza neanche tirare in mezzo il bindone ex Treviso. Alla fine ha coronato il suo sogno. Io mi sono commosso, poi sarà il momento che sto vivendo.
BW81
00lunedì 16 giugno 2014 16:46
Io sono più cuore di pietra, non mi commuovo mai, resto sempre lucido e cinico, specialmente con gli sportivi che mi sono sempre piaciuti poco :D

A parte con mio nipote, lui può disporre di me a piacimento.
Rodman86
00lunedì 16 giugno 2014 18:09
Belinelli ha il grosso merito di essere uno che ha preferito giocare in un contesto competitivo, magari rinunciando a soddisfazioni personali, per migliorare in tutto e per tutto. In questo titolo c'è anche il suo zampino, perché il suo minutaggio in RS ha permesso ai senatori di essere freschi in questi play-off. Con tutti i suoi limiti, nella serie finale ha sempre risposto presente nei 5/10 minuti in campo, ma la vittoria più grande è aver conquistato la fiducia di uno come Popovic. Giù il cappello davanti a Marco Belinelli.
Lui, insieme a Gallinari, sono la dimostrazione che il solo talento non basta.

Ps: quoto sul discorso Rudy. Meglio un Belinelli che decide di sporcarsi le mani e giocare con i migliori, piuttosto del flopper spagnolo, che preferisce fare il grosso tra i bambini, salvo poi cagarsi sotto quando la posta sale. Il talento c'è, le palle un po meno.
SteveH
00lunedì 16 giugno 2014 23:13
Walker - Lugo, 30/09/2003 13:32:

1)Ti piacerebbe una esperienza in Usa?



Walkie già aveva capito tutto 11 anni fa. [SM=x49432]
AlcoolDry
00martedì 17 giugno 2014 10:44
La Gazza infila un elogio per Beli anche nel pezzo su Ghana-USA di ieri sera [SM=x52092] :


Il Ghana prende in mano forzatamente la partita, ma il centrocampo del Brasile d'Africa non ha abbastanza qualità per impostare la manovra e impensierire la difesa statunitense che pure sembra arcigna come quella dei Miami Heat travolti nelle Finals Nba dalla San Antonio di Belinelli.

SteveH
00martedì 17 giugno 2014 11:06
incursione! demolire il calcio dall'interno! [SM=g27828]
=Condor11=
00martedì 17 giugno 2014 12:23
Facile dirlo ora, il sottoscritto lo diceva già due anni fa che uomini da rotazione come lui ce n'erano pochini. Ma il forum è infame e dimentica invece di uppare ed esaltarmi
ricicardo
00martedì 17 giugno 2014 12:35
Re:
Rodman86, 16/06/2014 18:09:

Belinelli ha il grosso merito di essere uno che ha preferito giocare in un contesto competitivo, magari rinunciando a soddisfazioni personali, per migliorare in tutto e per tutto. In questo titolo c'è anche il suo zampino, perché il suo minutaggio in RS ha permesso ai senatori di essere freschi in questi play-off. Con tutti i suoi limiti, nella serie finale ha sempre risposto presente nei 5/10 minuti in campo, ma la vittoria più grande è aver conquistato la fiducia di uno come Popovic. Giù il cappello davanti a Marco Belinelli.
Lui, insieme a Gallinari, sono la dimostrazione che il solo talento non basta.

Ps: quoto sul discorso Rudy. Meglio un Belinelli che decide di sporcarsi le mani e giocare con i migliori, piuttosto del flopper spagnolo, che preferisce fare il grosso tra i bambini, salvo poi cagarsi sotto quando la posta sale. Il talento c'è, le palle un po meno.




Concordo, anche se sul p.s. potremmo discutere: fino all'anno scorso anche su questo forum erano tantissimi gli utenti che sostenevano che fosse meglio una stagione da protagonista in Europa rispetto ad una da comprimario in Nba, in quanto si aveva la possibilità di giocare più partite vere, di essere più pronti per la Nazionale etc etc etc.
Lui ha perseverato, non mollando, ha continuato a lavorare e a partire dalla stagione con Paul si è calato perfettamente nel suo ruolo: da lì è stato un crescendo con la consacrazione e la stima dei due coach attualmente impegnati più importanti della lega, Thib e Pop.
Io mi son comunque commosso vedendolo piangere, in quel momento è come se fosse riuscito ad abbattere uno strato di vetro che aveva attorno, che faceva sì che noi lo vedessimo in maniera distorta rispetto a come fosse veramente. Io in primis!
Ora vi pongo un quesito: secondo voi abbiamo sempre avuto noi una percezione distorta di chi fosse Belinelli, oppure è lui che ad un certo momento della sua carriera ha completamente svoltato a livello mentale diventando un giocatore Vero, non giudicabile in quanto scarso o forte, ma in quando capace di mettersi al servizio della squadra e di mangiare merda se quella fosse stata la richiesta del coach?
the fire bug
00martedì 17 giugno 2014 12:53

Concordo, anche se sul p.s. potremmo discutere: fino all'anno scorso anche su questo forum erano tantissimi gli utenti che sostenevano che fosse meglio una stagione da protagonista in Europa rispetto ad una da comprimario in Nba, in quanto si aveva la possibilità di giocare più partite vere, di essere più pronti per la Nazionale etc etc etc.



No, no, no. I tantissimi utenti dicevano che non c'è paragone tra giocare ogni partita come se fosse l'ultima - cosa che accade in Eurolega ma anche, in forma attenuata, in Serie A - e giocare 82 amichevoli, cosa che il bindone ex Treviso fa da otto anni. Belone l'ultima cosa che ha fatto in questi ultimi anni, da Paul in poi come dici tu, è giocare amichevoli.


Io mi son comunque commosso vedendolo piangere, in quel momento è come se fosse riuscito ad abbattere uno strato di vetro che aveva attorno, che faceva sì che noi lo vedessimo in maniera distorta rispetto a come fosse veramente. Io in primis!



La bocciofila aperta alle tre di notte (peraltro banco alla pari il vecchio che abita sopra che rompe i coglioni ché al mattino dopo deve alzarsi alle sei a controllare i cantieri stradali) fa moltissimo provincia italiana, quasi a livello di Motta Visconti. Comunque lui alla fine è sempre stato quella roba lì, bastava andare ad un raduno della Nazionale per capire quanto fosse disponibile, aldilà dell'impatto mediatico, su cui influivano anche gli occhi piccoli e disallineati che danno allo sguardo un'espressione di scazzo assoluto che non c'entra niente con lui. La zigata timida, vergognosa, quasi nascosta, che ha imbarazzato, di un imbarazzo bello e non mediatico, tantissimo un Mamoli che non se l'aspettava, è di una purezza rara.


Ora vi pongo un quesito: secondo voi abbiamo sempre avuto noi una percezione distorta di chi fosse Belinelli, oppure è lui che ad un certo momento della sua carriera ha completamente svoltato a livello mentale diventando un giocatore Vero, non giudicabile in quanto scarso o forte, ma in quando capace di mettersi al servizio della squadra e di mangiare merda se quella fosse stata la richiesta del coach?



Lui ha sempre fatto quello che l'allenatore gli chiedeva, dai tempi di Repesa. E' un perfetto giocatore da spartito, se deve andare oltre sbarella. Lo si è visto nell'ultimo anno fortitudino, lo si è visto nei primi tre anni di NBA, lo si vede in Nazionale.
=Condor11=
00martedì 17 giugno 2014 12:55
Re: Re:
ricicardo, 17/06/2014 12:35:



Ora vi pongo un quesito: secondo voi abbiamo sempre avuto noi una percezione distorta di chi fosse Belinelli, oppure è lui che ad un certo momento della sua carriera ha completamente svoltato a livello mentale diventando un giocatore Vero, non giudicabile in quanto scarso o forte, ma in quando capace di mettersi al servizio della squadra e di mangiare merda se quella fosse stata la richiesta del coach?




si, secondo me non lo avete mai inquadrato correttamente né tecnicamente né umanamente. Che si trovasse a proprio agio mettendo i maroni sul tavoli quando il livello si alzava lo aveva dimostrato già alla Fortitudo (sin dalla finale con Milano) e alla prima apparizione in Nazionale.
Che avesse punti di forza abbastanza chiari che gli avrebbero permesso di recitare un ruolo importante anche in NBA era altrettanto palese.
Che fosse un professionista idem.
Che non sarebbe mai diventato Ginobili idem.
Rodman86
00martedì 17 giugno 2014 13:08
Re: Re:
ricicardo, 17/06/2014 12:35:




Concordo, anche se sul p.s. potremmo discutere: fino all'anno scorso anche su questo forum erano tantissimi gli utenti che sostenevano che fosse meglio una stagione da protagonista in Europa rispetto ad una da comprimario in Nba, in quanto si aveva la possibilità di giocare più partite vere, di essere più pronti per la Nazionale etc etc etc.
Lui ha perseverato, non mollando, ha continuato a lavorare e a partire dalla stagione con Paul si è calato perfettamente nel suo ruolo: da lì è stato un crescendo con la consacrazione e la stima dei due coach attualmente impegnati più importanti della lega, Thib e Pop.
Io mi son comunque commosso vedendolo piangere, in quel momento è come se fosse riuscito ad abbattere uno strato di vetro che aveva attorno, che faceva sì che noi lo vedessimo in maniera distorta rispetto a come fosse veramente. Io in primis!
Ora vi pongo un quesito: secondo voi abbiamo sempre avuto noi una percezione distorta di chi fosse Belinelli, oppure è lui che ad un certo momento della sua carriera ha completamente svoltato a livello mentale diventando un giocatore Vero, non giudicabile in quanto scarso o forte, ma in quando capace di mettersi al servizio della squadra e di mangiare merda se quella fosse stata la richiesta del coach?



Per quanto mi riguarda il discorso era un po più complesso di così. Non si critica la scelta di giocare in NBA rispetto all'Europa, ma è un dato di fatto che guadagno realmente qualcosa quando giochi regolarmente i play-off. Vedi tutti i giocatori di formazione europea che ogni anno sono in corsa per l'anello, rispetto a quelli che bazzicano per le varie franchigie accontentandosi di percepire lo stipedio. Belinelli non è mai stato messo in discussione come giocatore dal mio punto di vista, in quanto ha sempre cercato di giocare in contesti competitivi. Non sarà mai un fenomeno a quel livello, ma è un uomo da rotazione in una delle più belle squadre degli ultimi anni. Anche l'anno scorso ha scelto di andare ai Bulls, consapevole dei pochi minuti, per giocare in un contesto che lo avrebbe portato a migliorare. La cavalcata per il titolo è iniziata negli scorsi play-off, dove ha messo il luce tutti i suoi miglioramenti (vedi gara 7 con Brooklin).

stemack
00martedì 17 giugno 2014 13:36
non avrei mai pensato di esultare per un canestro di Belinelli
ricicardo
00martedì 17 giugno 2014 13:57
In NBA devi avere anche la fortuna di capitare nella franchigia giusta al momento giusto; credo comunque che il mio giudizio fosse sbagliato perché basato sui risultati in nazionale dove appunto dovendo andare fuori dallo spartito diventava deleterio. Negli ultimi anni l'ho sempre ammirato per quel che é riuscito fare aldilà della pozza.

Chi sa giocare con le statistiche NBA? Ha voglia di confrontarmi l'impatto difensivo del beli contro gli heat quest'anno e l'anno scorso? A Chicago, vuoi per il contesto, mi sembrava soffrisse meno gli avversari nella propria metà campo.
the fire bug
00martedì 17 giugno 2014 14:14
ricicardo, 17/06/2014 13:57:

In NBA devi avere anche la fortuna di capitare nella franchigia giusta al momento giusto;



Audentes fortuna iuvat
Rodman86
00martedì 17 giugno 2014 16:20
Re:
ricicardo, 17/06/2014 13:57:

In NBA devi avere anche la fortuna di capitare nella franchigia giusta al momento giusto



Vero, ma non verissimo. Belinelli ha scelta volontariamente di andare a San Antonio, consapevole che in rotazione era dietro a diversi big. Voleva migliorare, provare a vincere anche a costo di non essere una delle "stelle".
Quello che fa rabbia di Bargnani è proprio quello, ossia accontentarsi di quella situazione. Belinelli e Gallinari, sono spinti da uno spirito diverso che li porta a migliorare sempre. Basta vedere il confronto tra quando sono entrati nella lega e adesso, mentre Bargnani non ha fatto un singolo passo avanti.
ricicardo
00martedì 17 giugno 2014 20:55
??? Rod, non é andato volontariamente, gli Spurs lo volevano, non é che si é presentato come un accattone fuori dal campo di allenamento :D in quel senso intendevo che devi avere la fortuna, ovvio che poi lui fra le varie scelte possibili ha fatto la migliore, anche se secondo me scegliere gli Spurs non é che sia difficile :D
Rodman86
00martedì 17 giugno 2014 23:22
So benissimo che uno non va ad elemosinare il posto, così come non è difficile scegliere San Antonio. Scegliendo gli speroni ha rinunciato a minutaggio e soldi (probabilmente), consapevole di dover conquistare la fiducia di uno come Pop. Si è rimboccato le maniche ed è partito. Probabilmente Bargnani avrebbe scelto la squadra che gli dava la possibilità di farne 30 a serata, guadagnare e andare in vacanza a fine aprile. E' questo quello che intendevo.
!LULLABY!
00mercoledì 18 giugno 2014 09:47
Re: Re:
Rodman86, 17/06/2014 16:20:

ricicardo, 17/06/2014 13:57:

In NBA devi avere anche la fortuna di capitare nella franchigia giusta al momento giusto



Vero, ma non verissimo. Belinelli ha scelta volontariamente di andare a San Antonio, consapevole che in rotazione era dietro a diversi big. Voleva migliorare, provare a vincere anche a costo di non essere una delle "stelle".
Quello che fa rabbia di Bargnani è proprio quello, ossia accontentarsi di quella situazione. Belinelli e Gallinari, sono spinti da uno spirito diverso che li porta a migliorare sempre. Basta vedere il confronto tra quando sono entrati nella lega e adesso, mentre Bargnani non ha fatto un singolo passo avanti.



La penso come Rod, è la stessa sensazione che ho sempre avuto anch'io.
E sono d'accordo con Fire quando dice che il Beli è sempre stato così, anche in Fortitudo. L'immagine più vera che mi è rimasta impressa di lui è quella della serie contro Napoli. Era tutto lì. Grande Beli, complimenti! [SM=x49442]


!LULLABY!
00mercoledì 18 giugno 2014 15:19
Marco Belinelli su La Gazzetta Dello Sport:


"Ce l’ho fatta. Non è uno scherzo, non è un sogno. Ce l’ho fatta. Ho vinto il titolo Nba. L’ho vinto con la squadra migliore. Con l’allenatore migliore. Con l’organizzazione migliore. L’ho vinto e ho festeggiato nello spogliatoio con i miei amici, fumando il sigaro e buttando birra ovunque . L’ho vinto e non ho trattenuto le lacrime, perché arrivati a questo punto non c’è nulla da trattenere. Ho pensato ai tanti anni duri, ai sacrifici, allo scetticismo che mi ha sempre circondato. A tutti quelli che: «Non è da Nba, tornerà in Europa» a quelli che «Ha meno talento di tutti». Vi dico una cosa. Il talento senza il lavoro, la fatica, la tenacia e il carattere non vale nulla. Io sono la dimostrazione che se hai un sogno, se diventa il tuo obiettivo, se ci credi, se intorno hai le persone giuste, allora hai tutte le carte per farcela. E più la gente cerca di buttarti a terra, di demotivarti, più tu trovi la forza dentro di te per andare avanti. Per te stesso, ma anche per smentirle. Per guardarli dritto negli occhi e dire: «E adesso? Parla». Abbiamo dominato queste finali, abbiamo giocato da Spurs. Abbiamo superato squadre molto forti, a partire dalla prima serie con Dallas, quella che ci è servita di più per crescere. Vecchi a chi? Tim fa ancora il... a tutti lì sotto, Manu è una potenza, Tony un play di un’intelligenza superiore. Ma a parte loro tre, ci sono tutti gli altri. C’è Kawhi Leonard che si è meritato l’Mvp senza dubbio, c’è Boris Diaw che per me è stato l’uomo della svolta, ci sono Patty Mills e Danny “Big Dog” Green che hanno una difesa incredibile, Splitter e tutta la second unit. E poi ci sono io, l’unico in campo al primo anni negli Spurs. Anche ieri Pop mi ha chiamato in due momenti importanti e mi sono fatto trovare pronto. Sul podio ognuno di noi aveva la bandiera del proprio Paese: Italia, Australia, Argentina, Brasile…siamo una squadra speciale. Quando alla fine io e Pop ci siamo abbracciati gli ho detto: «Coach ti ricordi cosa ti dissi quando mi chiamasti l’estate scorsa? Venivo qui per vincere» e lui mi ha risposto: «Ti ho voluto per questo». Più di così non posso chiedere. O meglio, sì. Una cosa da chiedere ce l’ho: il prossimo anello, perché vincere è davvero troppo bello."

stemack
00giovedì 19 giugno 2014 12:40
anche a Radio Maria hanno parlato di Belinelli ieri.
!LULLABY!
00giovedì 3 luglio 2014 16:07
kenco13868
00giovedì 3 luglio 2014 16:55
Re:
stemack, 19/06/2014 12:40:

anche a Radio Maria hanno parlato di Belinelli ieri.



e tu come lo sai? [SM=x49410]
maistros
00giovedì 3 luglio 2014 19:13
Tutto giusto quello che si dice su Belinelli, ma rimane comunque un giocatore di rotazione che nei playoff vede poco il campo e andando sempre più verso la finale quasi nulla.
La vera sfida per lui è l'anno prossimo , dove può dimostrare di essere un giocatore di rotazione anche nei playoff e specialmente in finale.
Giocatore di rotazione in regular season lo è sempre stato, non è un fenomeno ma uno che può fare il suo.
In Europa potrebbe recitare un ruolo da protagonista, li sarà sempre un uomo di rotazione.
Rodman86
00giovedì 3 luglio 2014 19:17
Non è giusto sminuire il suo contributo. Probabilmente è migliorato di più questo anno, come giocatore da rotazione, rispetto a quando giocava molti più minuti.
maistros
00venerdì 4 luglio 2014 12:05
Re:
Rodman86, 03/07/2014 19:17:

Non è giusto sminuire il suo contributo. Probabilmente è migliorato di più questo anno, come giocatore da rotazione, rispetto a quando giocava molti più minuti.




Voglio dire che Belinelli è e rimmarrà un giocatore di rotazione , non ha le qualità per emergere come Ginobili, certo che ha avuto il suo ruolo , ha vinto un titolo e gli va dato merito , da come parla sembra l'abbia vinto da gran protagonista , tanti giocatori possono vincere il titolo alla maniera di Marco , pochi come Ginobili Parker o Lebron.
Io penso che anche Datome se va nella giusta squadra possa vincere il titolo , so bene che non sarà mai come Ginobili tutto qua.
Se venisse a Sassari Belinelli sarebbe assoluto protagonista , nella Nba non entra nemmeno nei primi 100 giocatori
Rodman86
00venerdì 4 luglio 2014 13:24
Ma credo che nessuno lo stia dipingendo come assoluto dominatore delle finals, ma non mi trovo d'accordo nel sminuire il suo contributo come uomo di rotazione. Non sarà mai una stella ? lo si sapeva da prima che vincesse il titolo.
A differenza di qualcuno che ha molto più talento del uso, ha preferito rinunciare a qualche minuto per giocare in un contesto competitivo e stimolante. Ha deciso di migliorare, pur sapendo che di panchina ne avrebbe fatta tanta.
maistros
00venerdì 4 luglio 2014 17:19
Appunto dicevo che il suo obbiettivo deve diventare vincere come uomo di rotazione anche nei playoff , come non è stato quest'anno ,specialmente in finale dove il suo apporto è stato quasi nullo.
Penso che possa farlo sia nei suoi mezzi.
Sono abbastanza convinto che anche Gallinari possa vincere un titolo Nba , essendo anche più protagonista di Belinelli , ovviamente non ai Nuggets.
Per ora Danilo deve solo tornare ad essere un giocatore di basket poi chissà
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