[NCAA] Squadra ideale 2006/2007

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
zuna
00martedì 13 marzo 2007 20:34
Che ci siano due matricole all'interno della squadra ideale della stagione NCAA dimostra quanto sia stata speciale l'annata 2006/2007. La gittata di talento fresco dall'high school, imposto dalle nuove regole di eleggibilità professionistica, è stata un toccasana per l'innalzamento del livello globale del basket universitario. L'NBA è pronta a rapire Greg Oden e Kevin Durant (ma anche Brendan Wright di UNC e Spencer Hawes di Washington per fare altri due nomi), ma non potrà cancellare le emozioni (concentrate in una stagione che come ogni anno vola via in troppo poco tempo) infuse agli appassionati. Consapevoli che forse è ancora l'esperienza dei senior (come Alando Tucker e Acie Law) nei sistemi di gioco delle squadre a fare maggiormente la differenza.

Il bello deve ancora venire, sì, il Torneo NCAA è alle porte, come pure le partite più significative: ma il ''gran ballo'' porta con sè anche la triste sensazione di chiusura dell'annata. Consoliamoci rivisitando la stagione con i suoi protagonisti più in vista.

PLAYMAKER:Acie Law (Texas A&M) - senior
Cifre stagionali: 17.9 punti, 5.9 assist, 3.2 rimbalzi.
Ha completato nei quattro anni di college a Texas A&M una maturazione folgorante. Passato attraverso le complicate chele della sfiducia (scartato dai maggiori college dello stato, ha dovuto ripiegare su degli Aggies non irresistibili nel suo primo anno), si è preso varie rivincite, ed ora è uno dei più temuti risolutori di partite dell'intera NCAA. Se c'è un tiro importante da prendere in condizioni di precario equilibrio, lo schema prevederà che sia Acie Law ad occuparsene. Le partite più memorabili della stagione sono i due derby particolarmente sentiti contro Texas: il 5 febbraio segna 21 punti con 15 assist nella convincente vittoria casalinga di Texas A&M per 100-82; nella sconfitta 96-98 del 28 febbraio piazza i due canestri da tre che forzano allo scadere primo e secondo overtime. Vincente nato, la sua pericolosità, data anche dal fatto di essere mancino al tiro (si ruppe la mano destra al liceo e perfezionò allora il tiro con la mano sinistra) ma generalmente ambidestro, non tocca solo l'aspetto della finalizzazione, ma anche e soprattutto della creazione dei giochi e del coinvolgimento dei compagni. Gli Aggies, dopo la rocambolesca sconfitta contro Oklahoma State nel torneo della Big XII, si affidano a lui per fare strada al Torneo NCAA.

GUARDIA:Aaron Afflalo (UCLA) - junior
Cifre Stagionali: 16.7 punti, 2.4 rimbalzi, 1.9 assist
Ha chiuso la stagione regolare in maniera non esaltante: UCLA è caduta al supplementare al primo turno del Torneo della PAC-10 e Aaron Afflalo è stato impalpabile, colpito dai falli prematuri e mentalmente fuori dalla gara. Ma l'eliminazione precoce non ha impedito a UCLA di ricevere ampi riconoscimenti per la struttura di squadra solida, la difesa dura (ha concesso soltanto in quattro occasioni più di 70 punti agli avversari) e le vittorie in una Conference assai competitiva. E Afflalo è certamente una pedina fondamentale sui due lati del campo, grazie alla continuità di rendimento, alla dedizione difensiva e al talento offensivo che ne fanno la prima opzione dei giochi. Certamente le sue statistiche non ne fanno un giocatore completo in grado di catalizzare il gioco, bensì il più ricercato nel finire le azioni. Significativo che sia sempre andato in doppia cifra in punti, a parte l'esordio stagionale contro BYU e la già citata partitaccia contro California.

ALA PICCOLA:Alando Tucker (Wisconsin) - senior
Cifre Stagionali: 19.9 punti, 5.4 rimbalzi, 2.0 asssit
Aveva raggiunto i 2.000 punti segnati, diventando il secondo all-time di Wisconsin (dietro Michael Finley) grazie al primo canestro della partita contro Iowa del 10 febbraio scorso. Quel giorno erano 147 i punti che lo distanziavano dall'attuale giocatore dei San Antonio Spurs. Ora che il traguardo del primo posto assoluto è stato superato (contro Illinois il 10 marzo), si può ben capire l'impatto che questo giocatore ha avuto sin dal primo giorno sulla sua Università. Anche per Alando Tucker, infatti, la crescita esponenziale è passata attraverso quattro anni di duro lavoro al campus di Madison. Il suo gioco, votato principalmente al contatto fisico, alla ricerca belluina dei rimbalzi e all'avvicinamento a canestro, si è affinato grazie ad un tiro da fuori sempre più consapevole e continuo, arma fondamentale per scalare i consensi nazionali e imporsi come uno dei giocatori più determinanti per il destino della propria squadra. Ne sono nate gare da quattro tiri da tre a segno (4/8 contro Michigan State il 9 marzo, anche se il tiro da lontano non è certo il suo forte, 25%), ma Tucker è migliorato soprattutto nei riccioli e nelle ricezioni con arresto e tiro, anche se il suo rendimento è determinato da una succosa varietà di soluzioni che prima di tutto coach Bo Ryan ha concesso al suo giocatore di riferimento. Meritato premio di MVP della Big X, i Badgers non hanno però avuto fortuna in Finale, battuti da Ohio state. Ora si punta forte sul Torneo NCAA...

ALA GRANDE:Kevin Durant (Texas) - freshman
Cifre Stagionali: 25.6 punti, 11.3 rimbalzi, 1.3 assist
Per lui gli aggettivi sono definitivamente terminati. Kevin Durant, che insidia la prima scelta di Greg Oden al draft NBA già prenotata da tempo ormai immemore, ha saputo prendere in mano le sorti di Texas sin dal primo giorno, ed è lui il motivo principale (se non l'unico) per cui Texas ambisce a traguardi prestigiosi al Torneo NCAA. Che è quello che conta ora, anche se purtroppo bisogna rassegnarsi al fatto che la sua carriera universitaria potrebbe morire nell'arco di un solo anno. Battuti da Kansas nella finale della Big XII, i Longhorns vivono e muoiono sulle spalle del loro giovane leader, dominante in qualsiasi zona del campo e dotato di un talento talmente debordante che pare non possa essere afflitto da alcun difetto. Durant sa fare tutto: tirare da tre, andare spalle a canestro, volare in contropiede, difendere forte quando ha voglia, coinvolgere i compagni (anche se in questo di vogliane ha giustamente un po' meno). Difficile rimuovere dalla mente i 23 rimbalzi catturati contro Texas Tech, i 37 punti raggiunti due volte, ironicamente coincidenti con due sconfitte per la sua squadra (in trasferta contro Oklahoma State e nella finale della Big XII contro Kansas). Texas è considerata la mina vagante del Torneo: facile individuare il ''colpevole''...

CENTRO:Greg Oden (Ohio State) - freshman
Cifre Stagionali: 15.5 punti, 9.7 rimbalzi, 3.5 stoppate
Non c'è un centro in tutta l'NCAA più influenzante di lui. Ohio State è schizzata sin da subito al numero 1 del ranking nazionale, e non è un caso. Greg Oden dà alla sua squadra soprattutto difesa (che con lui in campo è di un livello strepitoso), intimidazione, capacità di cancellare le amnesie difensive del reparto esterni, più tranquilli e autorizzati a mettere pressione sugli avversari e cercare il recupero di palla anche rischioso. Ma le sue mani hanno qualcosa di speciale: costretto all'alba della stagione a convivere con un infortunio al polso della mano destra (molti avrebbero pure rinunciato a giocare e questo dimostra anche la su etica e generosità), ha mostrato di non soffrire particolarmente nell'usare la mano mancina, strumento principale per le sue conclusioni nell'arco di tempo della guarigione. La sensazione diffusa è che se venisse ancor di più coinvolto in attacco con ricezioni profonde, i Buckeyes non avrebbero assolutamente rivali nella corsa al titolo NCAA. Già quello della Big X è stato messo in cascina, grazie a 12 punti e 10 rimbalzi in 22 minuti di Oden. L'unica arma a disposizione per limitarne l'impatto è.... sperare che abbia problemi di falli. Nella finale della Big X è successo, ma quando poi è rientrato non c'è stata storia.

Jacopo Burati
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:48.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com