Come siete messi dalle vostre parti?...
Cambiano i campi di basket. Mancano i soldi per rifarli.
Sono 209 le squadre che si allenano in Piemonte
Un centinaio gli impianti fuori norma, niente gare nè allenamenti
Alessandro Mondo - lastampa.it
Basket, anno zero. A due mesi dalla partenza dei campionati regionali, nei canestri entrano soltanto le polemiche:
oltre un centinaio le palestre fuori norma nel Torinese. Questa la situazione che troveranno i rilevatori inviati dalla Federazione regionale di pallacanestro per dare disco verde all’utilizzo degli impianti. Trattandosi di strutture fuori norma, quindi non omologate, il responso è già scritto.
Chi non vincerà la corsa contro il tempo per mettersi in regola non potrà ospitare partite ufficiali, con le conseguenze del caso: palestre deserte e squadre costrette a spostarsi in lungo e in largo per poter giocare. Tanto per rendere l’idea e la dimensione del problema - che esula i confini della provincia e della nostra regione -, il Piemonte conta 209 squadre di basket articolate su tutti i livelli, metà delle quali sono concentrate a Torino e provincia.
L’allarme, sollevato dal capogruppo provinciale del Pd Claudio Lubatti e confermato da Gianfranco Porqueddu, assessore allo Sport di Palazzo Cisterna, rimanda alla tracciatura dei campi: modificata dalla Federazione mondiale per uniformare gli impianti e recepita da quella nazionale. Una scelta annunciata se è vero che - come spiega Giorgio Bassignana, presidente regionale -, la prima comunicazione agli enti interessati (province e comuni), a firma del presidente nazionale Meneghin, è arrivata a inizio anno. Concetto ribadito con una seconda lettera spedita un paio di mesi fa. Le nuove specifiche alle quali dovranno attenersi i campionati regionali sono elencate sul sito della Federazione (www.fip.it). Due in particolare: l’arretramento della linea di tiro da tre punti e la nuova tracciatura sotto canestro di forma rettangolare, sul modello americano.
Tutto chiaro? Per niente. Due i problemi:
i tempi per adeguare gli impianti - di proprietà della Provincia e , in misura minore, dei comuni - e i costi che ne derivano. «Alcuni si sono già attrezzati ma sono pochi - spiega Porqueddu -. In sintesi, bisogna cancellare la vecchia tracciatura e fare quella nuova, con una spesa di 2.500-3 mila euro a campo. A Torino il discorso interessa il Palaruffini». Soldi che la Provincia, come molti comuni, non sa dove trovare:
«Oltretutto, ci troviamo alle prese con palestre scolastiche disastrose, le stesse utilizzate il pomeriggio dalle società di basket». «E’ vero. Non tutti sanno che lo sport territoriale si basa essenzialmente sull’impiego delle palestre scolastiche nelle ore non destinate alla didattica», precisa Lubatti.
Da qui la preoccupazione di Porqueddu - condivisa da Giuseppe Sbriglio, il suo omologo a Palazzo civico - che si sta muovendo in due direzioni.
La prima sarà la richiesta, girata a Meneghin, affinchè l’entrata in vigore delle nuove norme venga posticipata di un anno. La seconda mossa chiama in causa l’assessore regionale allo Sport Alberto Cirio, richiesto di mettere mano al portafoglio. E alla svelta.
Lui non si sbilancia: «Ho già scritto al presidente regionale della Federazione per avere chiarimenti, nel contempo chiederò agli assessori provinciali allo Sport un report sulla situazione degli impianti. Sarà un lavoro utile per orientare il bando sull’impiantistica sportiva, pronto a fine anno o nei primi mesi del 2011. La priorità è la sicurezza delle strutture, ma evidentemente anche la loro fruibilità ha il suo peso. Se occorreranno interventi strutturali, non ci tireremo indietro». Disponibilità che si scontra con tempi troppo stretti per garantire il funzionamento di molti campi sul territorio: i campionati sono dietro l’angolo.
[Modificato da !LULLABY! 04/08/2010 10:46]