Summer League

Orlando Summer League 2009: resoconto finale


La città dei vice-campioni NBA uscenti ha ospitato dal 6 al 10 luglio la NBA Orlando Summer League Pro 2009. Come di consueto, intorno alle sei squadre partecipanti (Indiana, Boston, Orlando, Oklahoma City, Utah e la selezione mista di New Jersey e Philadelphia) tanta attenzione da parte degli addetti ai lavori.


Al termine delle cinque giornate della manifestazione in cui ogni squadra ha affrontato tutte le altre attraverso sfide incrociate, quella che ha realizzato il miglior record è stata Indiana che ha chiuso con 5 vittorie senza nessuna sconfitta. Gran parte del merito va ai due centroni allenati da coach Jim O’Brien, Roy Hibbert (20,2 PPG, 9 RPG e 1,8 stoppate in 28’ di utilizzo medio con il 63% dal campo) e Tyler Hansbrough (18,2 PPG con 5,6 RPG in 25’), entrambi inseriti nel primo quintetto ideale del torneo. Sia il secondo anno da Georgetown, che la matricola campione NCAA in carica da UNC, si candidano di diritto a un ruolo importante nella front-line Pacers 2009-2010.

Oklahoma City e Utah hanno chiuso con un rapporto vinte/perse di 3-2. Nei Thunder hanno brillato due dei potenziali pilastri del futuro prossimo e meno prossimo della franchigia, ovvero le guardie Russell Westbrook (22,3 PPG con 7,8 APG in 32’) e James Harden, il rookie da Arizona State scelto alla n.3 (14,8 PPG), anche loro inseriti nel miglior quintetto ideale. Al fianco di questi, da segnalare poi il rendimento di altri due prospetti interessanti, quali l’interno congolese Serge Ibaka (classe ’89 da 12,2 PPG e 1,5 stoppate in soli 22’) e l’ala D.J. White, quest’ultimo secondo quintetto ideale. Per Utah, ha fatto vedere buone cose l’ala da Xavier Derrick Brown (12,6 PPG in soli 18’), i cui diritti però appartengono agli Charlotte Bobcats che lo hanno scelto al n.40 nell’ultimo draft e girato in una sorta di prestito ai Jazz per questa Summer League.

Boston e Orlando hanno invece totalizzato 2 vittorie a fronte di 3 sconfitte. Molti gli spunti per Doc Rivers e il suo staff visto che erano diversi i giocatori sotto osservazione, in primis i secondo anno Gabe Pruitt, Bill Walker e J.R. Giddens (secondo quintetto ideale), tutti a caccia della riconferma nel roster dei Celtics della prossima stagione. Ma ottime risposte sono arrivate anche dall’ex Utah Nick Fazekas (che parametrato sui 48’ ha viaggiato a 31,2 PPG e 14,4 RPG) e dai due esterni Coby Karl e Chris Lofton (guardia tiratrice non scelta da Tennesse che in molti hanno accostato a Eddie House per il velocissimo rilascio della palla). Sponda Orlando, gli spettatori d’eccezione Dwight Howard e Vince Carter saranno convenuti con Stan Van Gundy che Ryan Anderson e Kasib Powell possono rappresentare due importanti pedine per completare lo scacchiere per la stagione che verrà. Il primo, arrivato assieme a Vince Carter nella trade con i Nets, è stato con Hibbert dei Pacers il giocatore più brillante e continuo del torneo. E’ un’ala forte periferica dal gran tiro e rappresenta il back-court ideale di Rashard Lewis, soprattutto dopo che ha fatto vedere tutte quelle potenzialità rimaste nascoste nel suo primo anno da rookie, viaggiando a 21,4 PPG conditi da 9,4 RPG. Ma un ottimo tiro da fuori ce l’ha anche Kasib Powell, MVP della D-League 2008, esterno dalle spiccate doti offensive (14,8 PPG col 53% da 3).

Peggior record del torneo è stato quello della mista Nets/76ers (0-5), tra le cui fila si è però segnalato il secondo anno di Philadelphia Marreese Speights (14,2 PPG e 6,6 RPG), centro del secondo quintetto ideale.

Ma la cinque-giorni di Orlando è stata anche la Summer League delle belle storie. I già citati Coby Karl e Chris Lofton hanno entrambi recentemente sconfitto due cancri, il primo alla tiroide, il secondo ai testicoli. Nelle fila dei Thunder si è poi rivisto Shaun Livingston, ossia quel play che non più tardi di due anni fa molti addetti ai lavori segnalavano come futura stella NBA e la cui carriera è stata praticamente spazzata via da un tremendo infortunio alle ginocchia che aveva addirittura fatto temere la fine della sua giovanissima carriera. Infine, tra i Magic ha giocato Lance Allread, il primo non udente ad aver calcato i parquet nella storia NBA. Dopo i due decadali offertigli la passata stagione dai Cavs, il centro 28enne è alla ricerca di una nuova avventura tra i pro. Insomma, se per molti questa Summer League è stato un punto da cui partire, per alcuni ha invece rappresentato un’occasione da cui ripartire.

PRIMO QUINTETTO IDEALE: Russell Westbrook (OKC), James Harden (OKC), Tyler Hansbrough (Indiana), Ryan Anderson (Orlando), Roy Hibbert (Indiana)

SECONDO QUINTETTO IDEALE: J.R. Giddens (Boston), Kasib Powell (Orlando), Nick Fazekas (Boston), D.J. White (OKC), Marreese Speights (Nets/76ers)





Cristiano Pettinari



PS: Non metto la fonte così Dave si eccita

Quintetti ideali da bava, nel primo Ryan Anderson è un mio personalissimo pupillo, nel secondo vedrei bene Powell in Europa, così come Giddens (lui magari per fare esperienza e poi tentare di là) e anche Fazekas (che di qua già ha giocato)...