Le finali perse dalle italiane

Correggo. Lo straniero di coppa quell'anno non fu Yelverton, ma Randy Meister, che giocava ala forte. Yelverton, personaggio incredibile, sarebbe arrivato l'anno successivo. Nella finale contro il Maccabi i migliori marcatori per Varese furono Morse con 22 punti e Meneghin con 19. L'anno dopo, 1978, la finale si giocò a Monaco e la Mobilgirgi andò a cozzare contro il Real Madrid che presentava in pratica la stessa squadra che nel 1976 aveva perso nettamente contro Varese in finale ad Anversa per 79 a 66, con super prestazione balistica dell'immenso Morse (28 punti) e di Meneghin (22 p.). Rispetto alla formazione del 1976 i madrileni avvano inserito in quintetto il play Corbalan al posto di Carmelo Cabrera; gli altri erano Wayne Brabender, ala/guardia di 193, ex Minnesota University, grande difensore, Walter Szczerbiak, papà dell'ex compagno di Garnett e come il figlio micidiale tiratore, John Coughran, ala forte solida e concreta ed il centro Rafael Rullan. L'allenatore era il "totem" Manolo Sainz, che aveva dato alla squadra una consistenza difensiva inusuale per il basket di quegli anni e che poteva contare su una panchina lunghissima, dalla quale uscivano giocatori importanti quali Cabrera, Iturriaga, Juan Lopez. In finale aver a disposizione tanti giocatori di quel livello fu fondamentale per tenere ritmo e pressione alti contro una squadra vecchiotta e un pò logora quale Varese, che quell'anno aveva tra l'altro cambiato allenatore, con Nico Messina al posto di Gamba. Malgrado la grande partita di Yelverton (24 p.) e del solito Meneghin (23 p.), che, caso strano, quando le partite contavano oltre a difendere e a prendere rimbalzi, segnava parecchio, Varese, che ebbe Morse in serata negativa, dopo un buon primo tempo, chiuso 41 a 40, cedette di brutto nei secondi 20', crivellata dal perimetro da Szczerbiak (26 p.) e stroncata da una difesa che la costrinse a soli 26 punti, con percentuali bassissime. Finì 75 a 67 per i madrileni.