_Sir_, 25/08/2008 12.12:
Davvero è così illeggibile La solitudine dei numeri prima? Dopo la vittoria del premio Strega, e vista la singolarità di un romanzo scritto da un fisico, mi incuriosiva molto... il linguaggio scarno in generale mi piace, ma se è proprio da autogrill forse no.
Ho capito la tua opinione su Severgnini, forse mi piace proprio perchè non è esageratamente accademico, infatti lo considero un giornalista e non uno scrittore...è evidente il "verso" (in senso buono e rispettoso) alla Storia d'Italia di Montanelli, se non si fanno paragoni tutto sommato mi piace per quello che è: giornalista-saggista.
Riguardo La solitudine ecc...l'ho comprato per i tuoi stessi motivi. Intendiamoci, ho detto "linguaggio da autogrill" per dire che mi sembra di sentire i quotidiani discorsi comuni sia nell'argomento che nel modo di esprimerlo. Come già detto, io personalmente non amo ritrovare la quotidianità nei libri, ma è soggettivo. Però se ti piace Benni...ecco, non sono sicura che sia il tuo genere.
Apro una piccola parentesi-riflessione personale che non c'entra con il linguaggio usato (perchè quello se non mi va giù non c'è verso...) ma più che altro con le trame dei libri: quando apri un libro non sai mai cosa ci trovi dentro, a volte ti porta dove hai bisogno di andare in quel momento. Ecco perchè non ascolto troppo il giudizio degli altri, perchè ognuno ha la propria sensibilità...certo, se mi dicono che è un manuale di pesca e a me non interessa la pesca magari non lo compro
per il resto non ho pregiudizi, infatti non si contano i libri-pacco che mi ritrovo, ma anche belle sorprese, lo confesso.