Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

DiBella il nuovo "Fenomeno"

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2003 09:03
OFFLINE
Post: 903
Età: 42
Sesso: Maschile
Leggenda del
parquet
04/06/2003 09:03

Fiducia nei giocatori italiani


di Piero Guerrini


I migliori campionati sono quelli metabolizzati nella sinergia dialettica tra provincia e metropoli


Il fenomeno Fabio Di Bella segue di una stagione e, ovviamente, a livello ancora diverso la conquista del proscenio da parte di Max Bulleri. Alle soglie dei 25 anni il toscano di Treviso nel 2002, alle soglie dei 25 anni il lombardo rivelazione dell’attuale campionato di Biella. Certo, il fenomeno Di Bella, in quanto tale, non è catalogabile. Un giocatore che sale dalla C alla A un anno dopo l’altro non è prevedibile. Tantomeno se gli riesce partendo dalla panchina ogni volta e guadagnando minuti e quintetto base poco alla volta, ma in virtù di una forza d’animo e fisica, davvero invidiabili. Ancora più sorprendente che Di Bella sia in classifica di rendimento nei tiri liberi quanto nei recuperi (più di quante non siano le perse, incredibile per un playmaker) e infine negli assist. Viaggiando spesso in doppia cifra per punti segnati. Difendendo sempre con un’aggressività davvero fuori del comune. La fortuna di questa stagione, in un periodo piuttosto misero per il prodotto italiano basket, è che Di Bella non sia solo. A Reggio Calabria stanno salendo alla ribalta il ’76 Lamma, che già faceva onde in Serie B1 e il lungo del ‘79 Cittadini. Mentre a Livorno continuano a crescere, seppur più a rilento i talenti azzurri di Giachetti (frenato da problemi a un ginocchio), Garri e Santarossa. Poco, vero? Ma assai più del nulla cui ci eravamo abituati in tempi recenti. Tutte storie diverse e da sommerso cestistico, però con una caratteristica che li accomuna. E’ la fiducia che le rispettive società hanno avuto e hanno tuttora nei loro progetti. La Lauretana ad esempio ha messo sotto contratto Di Bella (e pure Michelori e Carraretto dopo aver fatto di Soragna il capitano) scommettendo per davvero sul suo talento, al punto da mettergli davanti un play non play come Cookie Belcher. Lo stesso Lamma è stato scelto da Lino Lardo per cambiare entrambi i piccoli della Viola: E non appena Rombaldoni è calato e Eubanks si è infortunato, Lamma ha mostrato tutte le sue doti. Cittadini ha approfittato dapprima della fiducia del ct Recalcati e poi dello spazio concessogli dalla cessione di Tomidy. I livornesi già partivano con minuti garantiti. Ora, lungi da noi ritenere che il sei politico, ovvero il posto sicuro in squadra sia la via da percorrere dal nostro basket di vertice. Il lavoro per produrre giocatori di primo livello è lungo e complesso e non basta imporre un limite minimo di italiani, soprattutto ai club di vertice. Piuttosto sarà vincente il limite di 7 (meglio ancora 8) italiani in Legadue, campionato che così diventerà fortemente caratterizzato e pure meglio vendibile. In Serie A invece spetterebbe alla società scegliere. Meglio spiegarsi: gli esempi di Biella, della Viola e di Livorno impongono una riflessione a quei club di mediobassa classifica. Piuttosto che navigare nella mediocrità imbottiti di comunitari e non, tanto varrebbe puntare, anche a medio termine su giocatori italiani che siano meglio inseriti e inseribili nell’ambiente, che possano dare una caratterizzazione forte al club, al punto da portare più pubblico. Insomma, non è imponendo cinque italiani ai club che devono giocare e magari vincere le coppe che si risolve il problema, quanto piuttosto lavorando sulle convinzioni dei dirigenti e soprattutto sulla buona volontà di giocatori e agenti. Perché sarebbe oltremodo deleterio se una società lanciasse un italiano e questi in tutta risposta chiedesse a risultato ottenuto un cospicuo aumento dell’ingaggio. E’ arrivato, cioè, il momento di scommettere tutti assieme, le componenti del movimento di vertice rinunciando ognuno a qualcosa. Se davvero Di Bella rinnoverà sino al 2006 con Biella, il segnale sarebbe forte. Così come se Lamma e Cittadini diventassero bandiere della nuova Viola. Così come se tutti manager volgessero di più lo sguardo alla Serie B, alla ricerca di altri eventuali Di Bella. Così come se aumentasse, stavolta davvero attraverso una norma, lo spazio degli Under 21-23 nelle serie inferiori. Al momento siamo però fermi alla mozione dei sentimenti e al confronto di idee. Così ci tocca sperare che, improvvisamente, un altro Bulleri, un altro Di Bella, mostri i frutti di un lavoro costante, condotto lontano dalle luci della ribalta. Perché la medaglia rovesciata è pure davanti ai nostri occhi. Per trovare spazio Maggioli ha dovuto “retrocedere” in Legadue, a Reggio Emilia. Lì, d’incanto, è tornato decisivo. Il fallimento a Pesaro e Siena è avvenuto anche per colpe sue.Ad esempio quanti progressi ha compiuto in palestra Michele? Quanto ha sfruttato le poche opportunità concesse? Quanto ha riflettuto, dopo Pesaro, prima di firmare per un big club dov’era certamente uno della panca, piuttosto che siglare contratto meno ricco altrove dove avrebbe avuto più minuti e fiducia? Ma è sicuro che giocando Maggioli ha ritrovato se stesso. Quel se stesso smarrito dopo Avellino.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com