Grazie per le note sullo zinco, molto interessante.
Sull'acido ascorbico ci sarebbero pagine e pagine da scrivere sull'argomento.
La tolleranza intestinale della vitamina C non è un valore immutabile: durante lo stato infettivo la tolleranza intestinale varia esponenzialmente, da pochi grammi di partenza si può saltare fino a 150+ grammi, a seconda della situazione.
L'uptake cresce in modo altrettanto repentino.
La massima espressione della attività della vitamina si ha con dosaggi in prossimità della tolleranza intestinale, anche se purtroppo non è semplice raggiungere dosaggi simili per via orale.
È importante comunque avere ben chiaro questo concetto.
Solitamente si cerca sempre un compromesso, assumerne meno aiuta ugualmente.
Nel caso della pneumonia anche 200mg per quanto poco hanno fatto la differenza nello studio linkato sopra.
Opinione totalmente personale: Se tutti coloro che possono, assumessero vitamina C giornalmente anche a basse dosi ma più volte al giorno, i casi di aggravamento a pneumonia dato da Corona virus scenderebbero a picco e si salverebbe più gente, anche se il numero dei contagi rimanesse elevato.
Concordo, assumere vitamina C all'interno di un complesso ha indubbi vantaggi, il camu camu ha percentuali alte di vit C seppure il dosaggio di vit. C in sé sia comunque basso paragonato alla supplementazione.
Per la vit. C in polvere molti produttori vendono le quantità divise in buste da 50g proprio per limitare l'ossidazione, in alternativa si possono usare le capsule.
Se vogliamo buttare un sasso: esistono altri composti antiossidanti come le proantocianidine oligomeriche, i semi di pompelmo, ecc.
È possibile che anche tali forme possano essere di beneficio ma non ho trovato info specifiche in relazione al Covid19, sarebbe interessante approfondire.