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Italiani 2013-2014

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2014 14:12
24/01/2014 13:06

Accetti e ti comporti da All-Star cioè vai a strangolare la guardia che non ti dà la boccia in post medio e batti i pugni sul tavolo col tuo front-office. Oppure fai come Rasheed Wallace (non un luminare: Rasheed Wallace), abbassi la testa e accetti di fare il terzo violino in una squadre di medi violini che però vinse il titolo. Il problema è che per essere Rasheed Wallace devi anche avere una vaga idea che il basket si gioca in due metacampo. Un mezzo giocatore, da qualunque parte la si guardi. A differenza degli altri due che magari sono più scarsi (Belinelli di sicuro) e più fragili fisicamente (Gallinari di sicuro) ma che giocatori lo sono appieno. Spero che Datome segua la loro strada e non la sua. Strada che peraltro ti conduce ad essere perculato in tutto il mondo: a NY a quanto pare hanno organizzato dei caroselli per il suo infortunio, su Youtube circolano una serie di video Epic Fail...non so, lo prende per il culo pure Al-Jazeera, fate voi.

P.S.
Anche 'sta robina qua è per lui
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24/01/2014 14:00

Re:
the fire bug, 24/01/2014 12:15:

BW81, 23/01/2014 14:15:


Però mi ricordo anche un Bargnani convincete in Nazionale, dove si è preso le sue responsabilità.



Però nella frittata di peyote almeno un uovo va messo, altrimenti chiamatela frittura e basta.




Due estati fa, se non sbaglio, ha fatto il suo, prendendo per mano la squadra.
I risultati sono stati così così, ma il suo l'ha fatto. Si sarebbe potuto nascondere, invece non l'ha fatto. Poi ripeto, non sto dicendo che sia un fenomeno, anzi il carattere è debole, ma attaccarlo sempre e comunque non mi pare giusto.

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24/01/2014 14:06

Bargnani penso abbia capito che può fare il secondo/terzo violino, ma il contratto gliel'hanno fatto firmare lo stesso, quindi, che colpe ha lui? Capito come andavano le cose a Toronto, ha chiesto di essere ceduto, come fanno tante stelle.

Poi, se penso a un certo tedesco del Texas, che un pò lo ricorda come giocatore, mi pare abbia vinto giocando senza pensare alla parte difensiva più di lui. La differenza è che l'hanno coccolato e messo in un sistema buono per lui. Tipo con un 4 ed un 5 che prendono i rimbalzi e lottano. Se lo piazzi a NY dove Melo e Felton non difendono, che cosa speri di ottenere da Bargnani?

24/01/2014 14:12

Questo fare il suo si limita a segnare 20-25 punti a sera in un contesto poco o punto competitivo (non prendendo per mano nessuno, perché se un genitore prende per mano un cinno come fa Bargnani con le sue squadre, Nazionale compresa, il bimbotto finisce sul fondo alla Fossa delle Marianne in tempozero): una consuetudine delle sue ultimi sette-otto stagioni ed il motivo per cui viene attaccato.

Edit: il paragone con Nowitzki non ha senso. Sia dal punto di vista tecnico - vogliamo parlare della foga con cui il tedescone (anda)va a rimbalzo? - che, soprattutto, dal punto di vista caratteriale: è un leader vero. Uno che ti prende la merda e te la trasforma in cioccolata, come ha dimostrato ai Mavs e, soprattutto, in Nazionale.
[Modificato da the fire bug 24/01/2014 14:17]
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24/01/2014 14:14

Si è rotto in quella caduta, in cui ovviamente ha fatto una figura di merda enorme in quanto loro sono abituati a dei 4 che in quelle situazioni si portano a casa avversario e canestro andando per il 2+1: c'è da dire che nonostante il fail lì è fallo dalla difesa e per una cosa simile si è pure infortunato gravemente.
24/01/2014 14:19

Ma è andato su come una mozzarella. Dai cazzo, sembrava quando l'allenatore, che faceva l'impiegato, ci faceva provare, a noi, che andavamo alle superiori, i giochi in modalità non agonistica per mandarli a memoria. Solo che questo gioca, vabbé giocherebbe, nella miglior Lega del mondo.
[Modificato da the fire bug 24/01/2014 14:20]
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24/01/2014 14:32

Re:
the fire bug, 24/01/2014 14:12:

Questo fare il suo si limita a segnare 20-25 punti a sera in un contesto poco o punto competitivo (non prendendo per mano nessuno, perché se un genitore prende per mano un cinno come fa Bargnani con le sue squadre, Nazionale compresa, il bimbotto finisce sul fondo alla Fossa delle Marianne in tempozero): una consuetudine delle sue ultimi sette-otto stagioni ed il motivo per cui viene attaccato.

Edit: il paragone con Nowitzki non ha senso. Sia dal punto di vista tecnico - vogliamo parlare della foga con cui il tedescone (anda)va a rimbalzo? - che, soprattutto, dal punto di vista caratteriale: è un leader vero. Uno che ti prende la merda e te la trasforma in cioccolata, come ha dimostrato ai Mavs e, soprattutto, in Nazionale.




Il paragone con Nowitzki ovviamente non vuol dire che Bargnani sia forte uguale, mica sono sciemo. Pure Dirk però, quando è entrato nella NBA era un giocatore ben diverso, anche a livello caratteriale e di sicuro non ha mai dato una grande mano in difesa.
La sua fortuna è stata quella di avere la squadra e la società sempre dalla sua parte, scelta non facile ma che alla fine ha portato i suoi frutti, a lui ed alla sua squadra. A Bargnani non è mai successo, se non forse l'anno dopo Bosh. Poi sia chiaro, anche lui non ha dato una mano con il suo fare e proprio per questo non sarà mai una stella.


In Nazionale fare 20/25 punti non è poco per me, ad ogni livello di competizione ufficiale. Specialmente se li fai con 15/20 tiri e quando nessuno segna. Poi ci sono altri che per farne 15 prendono 30 tiri...e che quando arrivano in nazionale pensano di essere fenomeni.
Nonostante in america facciano i gregari, il che a mio avviso è un limite bello grosso.
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24/01/2014 14:33

Poi se gli diamo anche la colpa quando subisce un fallo ed un contatto abbastanza duro, e cadendo si fa male, allora va bene tutto.
24/01/2014 14:47

BW81, 24/01/2014 14:32:




Il paragone con Nowitzki ovviamente non vuol dire che Bargnani sia forte uguale, mica sono sciemo. Pure Dirk però, quando è entrato nella NBA era un giocatore ben diverso, anche a livello caratteriale e di sicuro non ha mai dato una grande mano in difesa.
La sua fortuna è stata quella di avere la squadra e la società sempre dalla sua parte, scelta non facile ma che alla fine ha portato i suoi frutti, a lui ed alla sua squadra. A Bargnani non è mai successo, se non forse l'anno dopo Bosh. Poi sia chiaro, anche lui non ha dato una mano con il suo fare e proprio per questo non sarà mai una stella.


In Nazionale fare 20/25 punti non è poco per me, ad ogni livello di competizione ufficiale. Specialmente se li fai con 15/20 tiri e quando nessuno segna. Poi ci sono altri che per farne 15 prendono 30 tiri...e che quando arrivano in nazionale pensano di essere fenomeni.
Nonostante in america facciano i gregari, il che a mio avviso è un limite bello grosso.



Dirk è arrivato in una NBA che non era ancora infarcita di stranieri, s'è acclimatato un anno, quello del primo lockout, e poi ha iniziato a macinare basket fin da subito, trascinando lui sì le sue squadre. La sua fortuna se l'è guadagnata vincendo partite, division e conference fino alla magnifica cavalcata di tre anni fa. Non era un cuor di leone ad inizio carriera? Può darsi, di sicuro lo è diventato, dimostrando, contrariamente a quanto si crede, che anche su quell'aspetto ci si può lavorare. E' caduto e si è risollevato cento volte. Se debbo fare un paragone extracestistico lo faccio con una che mi sta incommensurabilmente sui coglioni ma a cui riconosco la capacità di rialzarsi sempre: Federica Pellegrini, un'altra baciata dal talento ma non dalla freddezza o dal coraggio sportivo ma che, col tempo e il lavoro, è arrivata dove voleva.
Al contrario, Bargnani ogni partita di più dimostra che la fisiognomica è una scienza più esatta della matematica.
[Modificato da the fire bug 24/01/2014 14:54]
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24/01/2014 14:52

Concordo sulla tua analisi, al 100%, però resto dell'idea che su Bargnani i giudizi sono più duri che con altra gente, non solo italiana sia chiaro.
Forse il problema è che in molti (non io, ma penso neanche te) pensavano a lui come ad un vero fenomeno, uno in grado di vincere da solo titoli su titoli, quando in realtà è solo un buon giocatore, con un gran talento ma con un carattere deboluccio.
24/01/2014 15:07

A me non piaceva perchè non piacciono quei giocatori (non mi piace Nowitzki e, per abbassare il registro, nemmeno Leunen) però io me lo ricordo disputare un'ottima Eurolega (la partita che mi rimane nel cuore è quella contro il Pana alle Top-16: lui, Nicholas e Siskauskas, gli altri nove potevano anche stare in panchina che era uguale) oppure dominare i playoff col noto schema blattiano: A Mago, facce ride' negli ultimi 10 secondi dell'azione, dopo che gli scorrevolissimi 77 giochi con 777 varianti dell'israeliano erano andati a donnine. Segno che comunque materiale per farne un Giocatore ce n'era. Penso che se avesse continuato quel percorso di squadre dure a morire e di allenatori coi controcazzi sarebbe diventato se non un campione, uno che comunque avrebbe potuto lasciare un'impronta nella storia di questo sport.

Negli Stati Uniti però, nel basket come nella vita, dipende tanto, quasi tutto, da te. Il futuro te lo costruisci giorno dopo giorno e non ci sono paracadute e lui da giocatore completo ma in erba è diventato un mezzo giocatore.

Comunque mi piacerebbe sentire il parere di Cresi, che ai tempi invece impazziva per lui.
24/01/2014 15:49

anche in questa discussione emerge un elemento chiave: Bargnani viene sempre visto o trattato come una bestia rara (che poi era quello che Mitchell imputava alla dirigenza di Toronto ed è il fattore che secondo lui ha bloccato la crescita di AB).
La storia dello sport è piena di atleti talentuosi a cui sono mancati gli intangibles per spostare ad alto livello.
Esempio: uno che ha dimostrato il triplo rispetto a Bargnani come Stoudemire (e che di attenuanti ne avrebbe visto che si è spaccato più volte) viene giustamente sbertucciato come stra-sopravvalutato.
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24/01/2014 20:00

@BW. Dirk è sempre stata baciato dal talento, ma ha dimostrato un grandissimo carattere e una grandissima voglia di lavorare. Si spaccava il culo ogni estate per migliorare tutti gli aspetti del suo gioco. Non ha mai mollato nei momenti difficili.
Non dimentichiamo che l'argento del 2005 con la Germania vale più di qualsiasi titolo NBA.


Bargnani non ha mai avuto la voglia di spaccarsi il culo e di migliorare.
[Modificato da Rodman86 24/01/2014 20:00]
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27/01/2014 10:11

Guarda che non ho mai detto che Bargnani sia un gran lavoratore, anzi.
Quello che dico è che uno con un carattere così (e ne è pieno il mondo), se lo metti nel contesto giusto ti rende ad un certo livello, se lo metti in quello sbagliato è quasi dannoso.

Però ripeto, trattarlo come un cesso a pedali, mi pare senza senso.
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27/01/2014 13:04

Cesso a pedali no, grossa delusione in rapporto al talento si!
05/03/2014 22:26

ROMA - Una promessa Danilo Gallinari sente di farla. Ai suoi tifosi ma forse principalmente a se stesso. ''Tranquilli, ci divertiremo''. C'è da credergli. LA 25enne ala azzurra dei Denver Nuggets è da un anno lontano dai campi dopo l'infortunio al ginocchio sinistro (rottura del legamento crociato) rimediato durante la sfida tra Denver e Dallas del 5 aprile dello scorso anno.
A gennaio Danilo è finito di nuovo sotto i ferri. Altro intervento al ginocchio e ritorno in campo rimandato alla prossima stagione. Nel frattempo tanto lavoro in palestra, sedute di fisioterapia e una smisurata voglia di far correre il tempo per arrivare il più in fretta possibile al prossimo ottobre quando l'ex Milano tornerà ad assaggiare il campo.

Gallinari, come procede il recupero?
''Sta andando tutto molto bene, purtroppo questa seconda operazione era necessaria. Ora devo solo concentrarmi nella riabilitazione e tornare più forte di prima''.
Quando la rivedremo in campo?
''La prossima stagione, sarò pronto dalla preparazione''.
Come sono le giornate senza campo?
''Quasi tutte uguali. Non è facile stare fuori perché non puoi fare quello che ami. Il percorso riabilitativo è abbastanza standard per questo tipo di interventi. Passo molte ore della giornata in palestra e quando sono a casa riposo. Per fortuna seguendo la squadra in trasferta riesco ad essere vicino ai miei compagni''.
I tanti infortuni di quest'anno in Nba sono solo un caso o dietro c'è qualche motivo particolare?
''Credo si tratti solo di un caso, fanno più notizia perché hanno interessato giocatori importanti come Bryant e Rose''
Ha fatto i complimenti a Belinelli dopo l'All Star Game?
''Beli è stato bravissimo e sono molto contento per lui. Tutta l'Italia deve essere orgogliosa di Marco''.
Datome invece continua a non passersela tanto bene in quel di Detroit
''Gigi sta passando un'annata difficile ma penso che con il lavoro continuo avrà più possibilità di giocare l'anno prossimo''.
Anche la stagione di Denver non è delle migliori
''Non stiamo facendo bene, è indubbio. E' stata una stagione particolare e difficile sotto tanti punti di vista''.
Miami resta la squadra da battere?
''Ad Est Miami e Indiana sono le squadre più forti, ad Ovest è tutto più difficile ma dico Oklahoma e Los Angeles Clippers''.
Uno sguardo alla ''sua'' Milano. Riuscirà quest'anno a rompere l'incantesimo?
''Milano è la squadra più forte e penso che Hackett sia diventato subito un giocatore fondamentale''.
La Nazionale invece non farà i mondiali
''E' davvero un peccato non andarci. Speriamo prima o poi di avere per almeno un'estate una nazionale fisicamente sana''.
Non è stagione neanche per il Milan
''E' un'annata difficile. Siamo ancora in corsa in Champions ma il campionato non sta andando bene. Speriamo almeno di riprenderci per giocare in Europa anche il prossimo anno''.
Cosa sente di promettere ai suoi tifosi?
''Dico a tutti i miei tifosi che questa estate dopo tanti anni potrò lavorare sul mio fisico e sul mio gioco e tornerò pronto per la prossima stagione. Ci divertiremo''.

repubblica.it
13/03/2014 14:12

ROMA - Tanta panchina, pochi minuti in campo, eppure Gigi Datome non si è mai pentito della scelta fatta la scorsa estate quando - nello zaino il titolo di miglior giocatore del campionato italiano - è volato in America per coronare il sogno Nba. La realtà a stelle e strisce si è rivelata più dura del previsto. A Detroit, in una squadra in lotta per entrare nei play off, l'ala azzurra sta faticando a trovare spazio (2,5 punti a partita in 7 minuti di impiego). Eppure Datome, uno che nel tempo libero preferisce leggere libri piuttosto che giocare alla play (''in questi giorni ho sul comodino 'Post Office' di Bukowski'') non ha mai avuto la sensazione di aver sbagliato percorso. ''Non sono uno che si butta giù nelle difficoltà, anzi combatto col doppio delle energie. Sapevo che sarebbe stata una sfida grandissima, ma mi ero ripromesso di affrontarla con gioia, sorriso sulle labbra e voglia di lavorare, visto che sono nella Nba e sono felicissimo di avere avuto questa chance. Devo vivere questa opportunità come una ulteriore sfida e un ulteriore modo per migliorare. Qua ci sono i migliori giocatori del mondo ed è con loro che mi sto confrontando''.
Cosa non ha funzionato finora?
''Ovviamente speravo di giocare dei minuti da subito nel mio primo anno, ma è una cosa che sia io sia i Pistons avevamo messo in preventivo. Per questo avevamo concordato per un contratto biennale. Non so cosa non ha funzionato, le scelte su di me non le ho fatte io, ma non voglio lamentarmi o cercare scuse. Cerco solo di lavorare nel miglior modo possibile per essere più pronto per questo finale di stagione o per l'anno prossimo''.
Non è cambiato granché neanche con il cambio di allenatore (esonerato Cheeks i Pistons hanno promosso Loyer)
''Lo immaginavo, anche perché Loyer è alla prima esperienza da head coach e far giocare me che venivo da tanti DNP (il 'non entrato' italiano, ndr) sarebbe stata una scommessa assoluta, soprattutto in una squadra che è in corsa per i play off''.
Senti di aver dato tutto?
''Anche più di quel che potevo dare. Il campo mi manca, è la mia linfa vitale. Di certo l'anno prossimo tante piccole cose le avrò già assorbite e anche un pizzico d'esperienza in più mi aiuterà a far bene''.
Com'è il mondo Nba visto dal di dentro?
''E' bello e gratificante far parte di questo mondo, che in parte già conoscevo per i racconti che i miei amici italiani mi avevano fatto. Diciamo che su tante cose ero preparato''.
La cosa più sorprendente?
''La perfezione delle trasferte. Arriviamo e parcheggiamo il bus sotto l'aereo che prenderemo dopo 20 minuti. Sono azzerati tutti i tempi morti a cui ero abituato in passato. E' pazzesco...''.
C'è un episodio che ti ha lasciato a bocca aperta?
''Sicuramente mi ha fatto sorridere che l'alimentazione è un po' come dire lasciata in disparte. In ogni palasport negli spogliatoi c'è un contenitore con una valanga di pop corn ed ogni giocatore può mangiarne a volontà. Credo sia una cosa che farebbe impallidire tanti nostri medici....''.
Sei arrivato a Detroit poche settimane dopo la dichiarazione di bancarotta. Che città hai trovato?
''Ho visto qualche quartiere, ci sono delle zone quasi disabitate perché intere famiglie, arrivate in cerca di fortuna, sono dovute andar via a causa della mancanza di lavoro. Ma quando parlo con le persone in strada sento un grande orgoglio, l'orgoglio di appartenere a Detroit e al Michigan. Capita di avere up and down, tante città li hanno avuti. Qua tanta gente aspetta la rinascita, non vede l'ora di rialzare la testa''.
Il giocatore più forte visto dal vivo?
''Kevin Durant. Con noi ha fatto 36 punti in scioltezza, è fortissimo. Sul mio podio metto anche Paul Gorge, anche lui elegante e decisivo, e ovviamente Lebron James. Bryant non lo dimentico, quest'anno però è stato molto sfortunato. Tornerà Kobe appena starà a posto fisicamente''.
Chi vince il titolo?
''Dico Miami, perché ha ritrovato Wade a livelli altissimi''.
Visto cosa ha 'combinato' Belinelli all'All Star Game?
''La sua vittoria è un risultato storico. Tanti italiani sono stati felici di essere stati rappresentati in questo modo nella Nba. Devo fargli i complimenti anche per la stagione e per come si è inserito in una squadra così forte e piena di campioni come San Antonio. Marco ha trovato il contesto perfetto ed è bello vederlo cosi coinvolto''.
Facciamo un salto in Italia. La vittoria di Sassari in coppa Italia
''Una cosa bellissima, perché una squadra sarda è nell'elite del basket italiano. E' soprattutto un segnale chiaro verso il movimento perché c'è un'altra candidata ai trofei dopo Siena e con Milano in ripresa. Penso che tutto il basket possa beneficiarne''.
In campionato sarà finalmente la volta di Milano?
''Sta crescendo, sta facendo bene anche in Eurolega ma nulla è scontato. Ai playoff è tutto in gioco e a volte la pressione può giocare brutti scherzi. E' innegabile però che con quel roster parta avanti. Roma? Sta facendo di nuovo una stagione al di là delle aspettative di inizio anno. Sono felice che nonostante ci siano state partenze pesanti la Virtus abbia trovato ancora continuità di rendimento. Segno che le cose sono fatte nel verso giusto''.
Nazionale: in estate niente Mondiale ma qualificazioni per gli Europei.
''E' ovvio che come tutti avrei preferito fare i mondiali, perché quel palcoscenico ce lo meritavamo. Ora l'obiettivo è qualificarci al prossimo europeo. Se ci sarò? Certo. Non capisco perché adesso che sono in Nba qualcuno debba mettere in dubbio la mia presenza in azzurro''.

repubblica.it

comunque repubblica è da un po' che ogni giorno posta qualche cosa sul basket
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